Caso moschea, Gelli e Del Gobbo ribattono: "Pasticci nel Pgt vigente del centrosinistra"
Sindaco e assessore chiariscono che la risposta chiesta dal Consiglio di Stato va riformulata in merito al piano redatto dalla giunta Invernizzi

A pochi giorni dalla decisione del Consiglio di Stato sul tema di una possibile moschea in quel di Magenta sono arrivate le dichiarazioni sono intervenute le dichiarazioni ufficiali dell'Amministrazione. Martedì il sindaco Luca Del Gobbo e l'assessore all'Urbanistica Simone Gelli hanno infatti chiarito in conferenza stampa la loro posizione in merito alla questione, puntando il dito su chi ha redatto il Pgt attualmente vigente, cioè la Giunta di centrosinistra che guidò il Comune dal 2012 al 2017.
Caso moschea, il commento di Gelli e Del Gobbo
È stato il primo cittadino a chiarire fin da subito la richiesta fatta dal Consiglio di Stato, che nel formulare la sua decisione ha fatto riferimento all'istanza presentata il 30 gennaio 2020 dall'associazione Abu Bakar:
"Il Consiglio di Stato non dice moschea sì o moschea no, il Consiglio fa riferimento a un'istanza legittima dell'associazione Abu Bakar fatta nel 2020 a cui in un primo momento la risposta del Comune di Magenta fu ritenuta dal Tar corretta e idonea e sul ricorso il Consiglio di Stato ha dato una risposta molto chiara; ha detto al Comune che va riformulata la risposta e anche qui non è un'opinione o uno scaricabarile.
Il Pgt vigente è il Pgt di Marco Invernizzi, quindi il Consiglio di Stato dice che quel Pgt non è stato forse fatto in modo corretto. La risposta va riformulata rispetto a un Pgt che indicava un'area a verde mettendolo addirittura non nella parte dispositiva del Pgt ma nelle regole a fianco che quell'area poteva essere destinata ad attività religiose. Bisogna che il Pd di Magenta debba prendersi le sue responsabilità. Io e l'assessore Gelli siamo al lavoro per il nuovo Pgt, ma attualmente le regole del gioco sono stabilite dal Pgt vigente del centrosinistra, quindi se c'è qualcuno che fa una brutta figura non è Magenta ma l'Amministrazione che ha fatto quel Pgt e che ha pasticciato".
"Quella di via Tobagi è indicata nel Pgt come area verde"
Dello stesso giudizio anche l'assessore Gelli, che enumera punto per punto quelli che a suo dire sono i "pasticci" contenuti all'interno del Pgt vigente e che avrebbero portato all'attuale situazione di stallo tra il Comune e la comunità islamica locale:
"Quell'area individuata in via Tobagi a fianco della discarica è un'area indicata a verde, caratterizzata da lettera F, quindi un'area a consumo di suolo pari a zero, dopodiché nel piano dei servizi in una relazione, pur essendoci la compatibilità di area verde si dice che l'area si potrebbe prestare anche a tutta una serie di realizzazioni, tra cui quella religiosa; ma qual è la funzione preminente che quell'area ha all'interno del Pgt? Area verde, perché altrimenti in quel Pgt si sarebbero sballati tutti i conti del consumo di suolo, perché quell'area così calcolata non dà consumo di suolo. Il chiarimento che chiede il Consiglio di Stato è: ma quella è un'area verde o è un'area dedicata al culto; noi risponderemo che è un'area verde perché questo è l'azzonamento preminente nell'area dei servizi".
Altro tema affrontato da Gelli è quello relativo al piano per le attrezzature religiose, non presente all'interno dell'attuale Pgt targato centrosinistra:
"Nella legge regionale 31 e poi in altre norme veniva richiamato ai tempi un tema importante che è il piano delle attrezzature religiose. Nel Pgt Invernizzi il piano per le attrezzature religiose non esiste e per le norme dell'epoca non era possibile realizzare nessun tipo di edificio di culto, se non dopo l'approvazione di un Pgt che comprendesse il piano. Supponiamo però che quell'area fosse effettivamente adibita a luogo di culto; nel Pgt vigente non c'è alcun calcolo non solo sulla volumetria ma nemmeno sugli indici volumetrici che dovrebbero servire a calcolare quanti metri cubi su quell'area si potrebbe andare a costruire".
Sempre l'assessore precisa poi come sull'area in questione sia assente tutto il discorso relativo ai servizi connessi per eventuali edificazioni:
"Quando andiamo a costruire qualsiasi cosa ci sono tutta una serie di standard richiesti dall'Amministrazione come parcheggi o altri servizi; su questo tema è come se qualcuno avesse pianificato qualcosa di più o meno astratto non facendo alcun genere di ragionamento su tutto quello che può comportare avere una struttura ricettiva di quel genere".
L'ultimo tema è invece in via di definizione e riguarda l'effettiva proprietà dell'area di via Tobagi:
"Su questo ci ritorneremo quando avremo dati certi: stiamo facendo una verifica in punta di catasto sulle proprietà di quell'area, perché un conto è se quell'area fosse pubblica e un conto è se fosse privata, perché anche qua vogliamo vedere come il tema edificatorio è stato modulato. Quindi quattro pasticci, uno più grosso dell'altro che hanno portato a questo punto. Perché oggi si è risposto così? Perché gli uffici dovevano dare l'elemento di compatibilità preminente e hanno dato quello dell'area verde, che non è sbagliato, si è risposto quello che nero su bianco c'era sul Pgt vigente".