Calati e il selfie a Roma che scatena la bagarre

Botta e risposta tra la prima cittadina e il Pd.

Calati e il selfie a Roma che scatena la bagarre
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Non c'è pace per il sindaco Chiara Calati. Dopo il duro attacco del suo  ormai ex "mentore" Luca Del Gobbo - che potete leggere su Settegiorni in edicola -, torna (sempre che ne fosse mai uscita) nel mirino del Pd magentino. Tutta colpa- ancora una volta - di un selfie, questa volta a Roma durante la manifestazione del centrodestra, cui il sindaco ha partecipato insieme alla compagine della Lega magentina.

Calati e il selfie a Roma che scatena la bagarre

"Ringraziamo il Sindaco Calati per aver finalmente chiarito la propria posizione politica. Dopo tanti mesi di corteggiamento e le ripetute sfiducie pubbliche ricevute, il Sindaco Calati pare aver deciso di attraversare la "Porta Verde" della sezione della Lega Nord di Magenta. Dinanzi ad un'Amministrazione sempre più spostata a destra, il nostro impegno per una Magenta aperta, più sostenibile e attenta ai bisogni di tutte e di tutti continuerà con maggiore forza e vigore. Costruiamo insieme una Magenta a prova di futuro. Magenta è tutta un'altra storia", è stato l'affondo dem. Il Pd ha poi tirato un'altra stoccata: "Un sentito ringraziamento all'Assessore Luca Aloi per aver garantito la presenza in Comune e la disponibilità ad effettuare eventuali trattamenti sanitari obbligatori (TSO) in seguito alle assenze del Sindaco e del Vicesindaco di questo weekend (entrambi impegnati a Roma per la manifestazione politica di Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Casapound)".

 La replica del sindaco

La replica via social non si è fatta attendere: "Leggo da parte del PD una ridicola polemica sulla mia presenza a Roma alla manifestazione di ieri (sabato, ndr). I governatori delle Regioni di Centrodestra, Berlusconi, Meloni e Salvini si sono susseguiti sul palco per un messaggio chiaro: uniti per dare al Paese un governo che tuteli veramente i nostri cittadini, le nostre imprese e la nostra Italia. La mia posizione è chiara, anche e soprattutto per Magenta: un Centrodestra che unisce e non divide, che lavora per Magenta e che sta agendo su azioni concrete. Via Garibaldi in primis, di cui stiamo ultimando il nuovo progetto, le attività per i commercianti con la nuova cabina di regia per il Distretto del Commercio, il rapporto con istituzioni e associazioni, che evidentemente a qualcuno non piace visto che leggo spesso di litigi del tutto inventati e non sussistenti. Per finire, sicuramente mai a sinistra, sicuramente mai con Renzi ma con chi crede nel Centrodestra unito e nel nostro programma elettorale. Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega lo hanno ripetuto forte e chiaro dal palco di San Giovanni", ha risposto postando sia un selfie con i leghisti magentini, che una foto di gruppo della Milano-Torino con gli esponenti magentini di Forza Italia. Come per smentire che lei stia per prendere la tessera del Carroccio. 

 L'affondo di Gelli

L'attacco dem ha scatenato anche al reazione di Simone Gelli, vicesindaco e leader lehista in città: "Quando il Pd magentino riesce a fare polemica anche per la presenza ad una manifestazione di tutto il centro destra contro un governo di cui il Pd è asse centrale e che colpirà, con una sciagurata legge di bilancio, imprenditori, commercianti, artigiani, partite IVA, famiglie ed il tessuto produttivo del paese, capisci che questi signori non hanno più nulla da dire. Mi sarei aspettato in questi giorni, da parte del Pd locale, una dura presa di posizione contro uno strumento che massacrerà con 8 miliardi di nuove tasse tutti noi. Invece su questo tema, un assordante quanto  glamour silenzio. Un assordante silenzio in perfetto stile "non disturbiamo il.manovratore" Meglio fare polemiche sul nulla. Da questo capisco lo spessore dei miei avversari politici".

 

 

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