Bollate, il "Data Center" è ancora oggetto di polemica
Per un'altra Bollate punta il dito contro l'Amministrazione guidata da Francesco Vassallo.
A Bollate è ancora polemica per il "Data Center". Il gruppo Per un'altra Bollate punta il dito contro l'Amministrazione del sindaco Francesco Vassallo.
"Data Center" fa ancora polemica
La questione "Data Center" a Bollate continua a fare polemica. Dopo le critiche arrivate da Legambiente, ora è Per un'altra Bollate a puntare il dito contro l'Amministrazione.
"Finalmente è chiaro cosa spinga e muova il sindaco Francesco Vassallo. Non idee forti e valutazioni sui problemi di Bollate, non le problematiche della situazione ambientale che tanto parevano averlo ispirato nella campagna elettorale del 2020. Ciò che guida e quali interessi rappresenti nelle scelte il sindaco e la sua Giunta sono le opportunità economiche, ma per altri. Le richieste degli operatori economici, ieri supermercati oggi “Data Center”, enormi parallelepipedi occupanti otto campi da calcio regolamentari da edificare nello spazio di terra verde tra Cascina del sole e Cassina Nuova".
Attacco alla maggioranza di Centrosinistra
Prosegue il gruppo:
"Il sindaco fa sapere che “solo gli stupidi non cambiano idea”; infatti, le idee si modificano e si evolvono a seguito di mutazioni profonde, come l’emergenza ambientale. Ma di ciò, a parte riempirsene la bocca, non sembra minimamente preoccupata la classe politica che guida Bollate. Non stupisce quindi l’incapacità di raccogliersi attorno a un nucleo di idee rigorose e coerenti da parte di questa pseudo sinistra targata Pd e le sue ancelle in silenzio ossequioso. Incapaci anche di un solo vagito di autonomia politica e pronte a garantire il loro consenso a qualsiasi insediamento. Esprimendo, solo ora, da parte del presidente della commissione urbanistica, dubbi e perplessità e sollievo per lo scampato pericolo di insediare un nuovo supermercato al posto del Data Center. Alle perplessità di chi sostiene che questi “falsi miti di progresso” sono solo divoratori di energia e consumatori di risorse idriche, sostiene invece il sindaco che oggi i server consumano meno energia di un tempo per funzionare, senza accorgersi che questa è decuplicata. Senza contare il consumo di acqua usato per il loro raffrescamento".
C'è poi un problema di capannoni vuoti:
"Un'infinità. Abbandonati come carcasse, eppure si pensa di costruirne di nuovi, occupando gli ultimi fazzoletti di terra libera rimasta a poca distanza da centri commerciali chiusi ed abbandonati. Ma non si utilizzano quelle aree dismesse perché gli investitori per aumentare gli utili preferiscono terra vergine invece di suolo da bonificare. Il territorio non può essere lasciato nelle mani del mercato e di chi pensa esclusivamente al profitto o agli oneri di urbanizzazione derivanti. La legge prevede che a decidere sia la politica, ma questo sedicente Centrosinistra sotto la vernice verde rivela il sempre rassicurante grigio cemento di cui ha riempito Bollate. Infine, ma non meno importante, quando la città potrà apprendere e discutere queste scelte in una assemblea pubblica ? O quest'Amministrazione pensa di poterne fare a meno?".