Andrea Donati contro Gallera: "In due anni non ha mai parlato di deroghe"
Il candidato abbiatense Andrea Donati commenta l'intervento di Gallera sul Pronto soccorso di Abbiategrasso
Pronto soccorso: Andrea Donati contro Gallera
Il candidato abbiatense alle liste regionali nella civica "Gori Presidente" Andrea Donati commenta l'intervento dell'assessore regionale Giulio Gallera all'Annunciata: "Sabato ho seguito con attenzione all’Annunciata lo spettacolo, a dir poco imbarazzante, dell’assessore Gallera che si è profuso in difesa della sua decisione di chiudere il Pronto Soccorso dell’Ospedale Cantù. Ha propinato a tutti noi, non prima di criticare pesantemente i suoi alleati presenti, regolamenti e leggi dietro i quali si è trincerato scaricando in definitiva la palla sul Ministero e rifiutando ogni responsabilità. Dovremmo chiedere una deroga, a suo dire.
Ha completamente tralasciato la decisione - continua Donati -, questa sua e estremamente politica, di aver tolto Corsico e Trezzano quali comuni che facevano riferimento all’Ospedale abbiatense. In due anni però questa richiesta di deroga, pur a fronte di pressioni e spinte da parte di consiglieri della maggioranza e dell’opposizione, pur dopo una interrogazione a firma Altitonante e a firma Borghetti, non è mai stata da lui richiesta. Come mai ne parla solo ora in campagna elettorale?
Sanità: un capitolo fondamentale della futura Giunta Regionale
"Insomma una prosopopea e una arroganza che non lascia dubbio sulla persona e il suo modo di fare l’assessore - aggiunge ancora Donati -. Basti pensare che per disposizione ha vietato a qualsiasi candidato di visitare la situazione degli ospedali lombardi, tranne a se stesso naturalmente. Non ultimo è notizia di ieri che i malati dell’oncologico, in piena violazione della privacy, si sono visti recapitare una lettera di endorsement da parte dell’ex primario che li ha curati per 20 anni.
Anche per questo La Sanità è un capitolo fondamentale della futura Giunta Regionale con Gori Presidente per intervenire subito ora e bene. Sino ad oggi forti sono le criticità che ricadono sugli abitanti del nostro territorio e, drammaticamente, sui soggetti più fragili come gli anziani e i malati cronici. Non possiamo dimenticare come, a fronte di 400.000 anziani non autosufficienti – in Lombardia vi sono solo 60.000 posti nelle case di riposo: i costi, come sappiamo, sono difficilmente accessibili per pensioni di livello medio; impraticabili per l’80% dei pensionati: moltissime famiglie devono quindi affrontare gravi difficoltà senza alcun aiuto! A ciò si aggiunge la recente e per nulla chiara sperimentazione Maroni che riguarda i malati cronici, con la delibera 6551 della Giunta Regionale con cui si privatizza, di fatto, la gestione sanitaria di questi malati che dovranno sottoscrivere un così detto “patto di cura” vincolante per un anno, dove sarà il “Gestore” a decidere in quale struttura sanitaria sarà inserito, con i limiti e le ambiguità di tale “mandato”; insomma il malato cronico sarà sempre più un numero da inserire in asettiche statistiche".