Superstrada, Legambiente: "Si allarga fronte del no"

Appello a non costruire nuove strade

Superstrada, Legambiente: "Si allarga fronte del no"
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Oggi, con un voto a larga maggioranza del Consiglio, anche la Città Metropolitana dice il suo netto no al progetto della superstrada Vigevano-Malpensa.

Superstrada? No, grazie

Il testo della mozione, approvato questa mattina, chiede a Regione Lombardia e al Ministero delle Infrastrutture di “abbandonare definitivamente il progetto” e di utilizzare le risorse disponibili per completare rapidamente il raddoppio ferroviario sulla tratta Milano-Mortara e per riqualificare la viabilità esistente. Dopo il Parco del Ticino, il Parco Sud e l’appello dei Sindaci del territorio interessato dall’infrastruttura, ora anche la Città Metropolitana di Milano si è pronunciata in modo chiaro.

Legambiente soddisfatta

«Il fronte del no è molto ampio, anche Regione e Ministero si dovranno convincere della inutilità dell’opera. – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Ora ci aspettiamo che Città Metropolitana, forte del voto di oggi e del parere dei suoi Parchi e della stragrande maggioranza dei suoi Comuni, si presenti alla Conferenza dei Servizi, convocata a Roma il prossimo 14 dicembre, con una delegazione che proponga la chiusura immediata della Conferenza stessa».

Stop a nuove strade

Legambiente Lombardia si aspetta inoltre che, in vista della imminente campagna elettorale regionale, le forze politiche che si candidano alla guida della Lombardia abbandonino definitivamente gli insensati programmi di nuove strade che hanno caratterizzato l’Amministrazione uscentee mettano in campo una svolta radicale verso una politica della mobilità orientata alla sostenibilità e alla difesa del suolo. «La Lombardia non può più avere tra le sue priorità la crescita delle dotazioni stradali: il futuro della mobilità dei lombardi è differente, contempla più formule di trasporto collettivo e condiviso. In questo quadro la vera priorità su cui investire risorse è quella di attrezzare le infrastrutture e i servizi di mobilità attuali alle nuove esigenze di mobilità elettrica. Di certo non c'è spazio per una crescita della motorizzazione privata, degli inquinamenti e della congestione del traffico» conclude Meggetto.

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