braccia incrociate

Sciopero alla Optotec: 26 persone rischiano il trasferimento a Brescia VIDEO

L'azienda ha comunicato il trasferimento di metà di loro nella sede di Brescia: i lavoratori chiedono soluzioni più consone

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Sciopero a Garbagnate milanese questa mattina, 6 novembre 2023, per i lavoratori della Optotec: al centro della decisione la volontà di trasferire 26 dei 52 dipendenti a Brescia e i restanti a Origgio.

Sciopero alla Optotec di Garbagnate

"Tra poco saremo senza lavoro perché la nostra azienda ha fatto la bella pensata di trasferire gli operai, per il 90 per cento donne, a Brescia mentre i lavoratori di ufficio qui a Origgio” dicono gli operai fuori dai cancelli della Optotec di via Zenale.

“Una azienda che fa parte di una multinazionale indiana che ha 52 dipendenti – spiega Edoardo Barra rappresentante sindacale Cisl Fim – A settembre sono arrivate delle determinazioni dell’azienda che comunicava il trasferimento di parte dei lavoratori, 26 dipendenti, a Brescia e per i restanti a Origgio. La nostra preoccupazione è capire quali siano le reali intenzioni dell’azienda. Si sospetta che dietro questi trasferimenti, in linea con la legge, ci sia invece la volontà di fare altro. Le difficoltà di raggiungere la nuova sede a circa 120 chilometri da Garbagnate sono oggettive. Abbiamo chiesto più e più volte all’azienda di trovare una soluzione per tutte e 52 le risorse umane e non ancora c’è stata data una risposta".

Una soluzione più vicina nel territorio

"Vorremmo che una soluzione fosse sul territorio milanese o in provincia e se questo non fosse possibile di dare soluzioni di ricollocazione”, ha concluso Barra.

Molto amareggiati i lavoratori che si sono trovati davanti alla sede di Garbagnate per far sentire la propria voce:

“A che ora mi devo svegliare la mattina?” dice una dipendente nel presidio di protesta, cui fa eco una collega: “Da sole dobbiamo salire sul treno alle cinque di mattina per farci rapinare o peggio farci fare altri tipi di trattamenti dai malintenzionati?”. Un’altra dipendente ancora: “Io sono stata affetta da un tumore, mio marito ha una male che non può guarire e io ho bisogno di lavorare. Se non lavoro e non guadagno più cosa ne sarà di noi? Sembra un licenziamento mascherato come a dire se non potete andare a Brescia state a casa. La colpa principale di queste soluzioni secondo noi sta anche nella legge dello Stato che permette queste trovate che dovrebbero essere vietate".

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