Liquidazione Amga Sport: futuro a rischio per 30 lavoratori
Dopo essere stati per anni privati di diritti, oggi a seguito della messa in liquidazione, il futuro occupazionale di una trentina di loro è incerto
Dopo la decisione dei consigli comunali di Legnano e Parabiago di liquidare Amga Sport, la Cgil ha messo sul tavolo il futuro a rischio dei 30 lavoratori.
Amga sport: 30 lavoratori a rischio dopo la liquidazione
La liquidazione di Amga Sport, società al 100% del gruppo Amga, è cosa fatta come deciso dalle amministrazioni comunali di Parabiago e Legnano.
"Entrambe le amministrazioni, che detengono rispettivamente il 66,5% (Legnano) e il 17.89%( Parabiago) del gruppo Amga Legnano spa (società partecipata di totale capitale pubblico), hanno in più occasioni ribadito la volontà di preservare, anche dopo la liquidazione, la funzionalità delle due piscine e quindi del servizio - fanno saper dalla Nidil Cigil - Questa è decisamente una notizia positiva per i tanti cittadini che usufruivano dei servizi sportivi di queste strutture. Servizi che sono stati garantiti in questi anni ai cittadini grazie al lavoro di decine di istruttori di nuoto professionali che erano inquadrati, secondo noi del NIDIL-CGIL, irregolarmente come “collaboratori sportivi”.
L'incontro del 27 marzo
"Lavoratori che proprio per la discutibile tipologia di assunzione sono da anni privi di qualsiasi diritto, dalla malattia, all’infortunio sino alla maternità. Dopo essere stati per anni privati di diritti, oggi a seguito della messa in liquidazione, il futuro occupazionale di una trentina di loro è incerto- continua la Cgil - A seguito delle nostre sollecitazioni lunedì 27 marzo si terrà un incontro con Amga nel quale speriamo che vengano identificate soluzioni che garantiscano a questi lavoratori di continuare la propria attività lavorativa nel rispetto delle normative vigenti. Sempre a questi lavoratori ci rivolgiamo invitandoli a contattarci per qualunque informazione a riguardo".
La decisione del Consiglio comunale
La continuità con Amga Sport sarà garantita fino al 30 giugno, cioè fino alla scadenza della concessione, dopodiché si passerà a una gestione ponte con il mandato da parte del Consiglio comunale di cercare sul mercato un nuovo gestore (nelle prossime settimane, probabilmente nel mese di aprile, sarà portata in aula una delibera ad hoc).