Nel terzo trimestre dell’anno, la congiuntura dell’Alto Milanese ha registrato un rallentamento, dovuto in parte alla pausa estiva. In tutti i settori sono risultati in calo produzione industriale, fatturato e scorte di prodotti finiti.
Indagine di Confindustria sul terzo trimestre
Il costo delle materie prime stabile e i prezzi di vendita in lieve diminuzione non hanno portano effetti migliorativi sulla marginalità.
Segno negativo anche per il flusso di nuovi ordinativi nella componente estera e in quella interna per i comparti meccanico e chimico, mentre la moda ha mostrato un miglioramento del portafoglio nazionale e oltre confine.
Sostanzialmente uguali i livelli occupazionali.
Per quanto riguarda gli investimenti, per il prossimo semestre il campione è diviso a metà tra chi ha in programma spese in conto capitale e chi non ne ha pianificate. Una dinamica invariata rispetto alla scorsa rilevazione a causa dell’attesa delle decisioni della BCE sui tassi nel periodo a venire.
Le prospettive a breve termine sull’andamento delle vendite sono misurate. Con riferimento ai sei mesi futuri, solo il 26% delle aziende del campione si attende un incremento del fatturato (era il 32% nella passata indagine), il 56% un consolidamento, e quasi un’azienda su cinque un abbassamento.
Il clima di fiducia resta quindi improntato alla cautela. Da una parte la recente tregua tra Israele e Palestina attenua l’incertezza e il rientro del prezzo del petrolio abbassa i costi, dall’altra i dazi USA e il dollaro svalutato continuano a erodere l’export, e il risparmio precauzionale frena i consumi.
Settore Meccanico
Trimestre con produzione industriale e fatturato in marcata contrazione. Il portafoglio ordini ha visto un freno sia delle commesse provenienti dall’estero sia degli ordinativi interni. Le previsioni a breve termine sono prudenti. Immutata rispetto alla scorsa congiunturale la quota di aziende (35% al di sotto della media del campione) che intende investire in macchinari e impianti nel breve periodo. Le attese sul fatturato sono positive solo per il 6% delle aziende, stazionarie per il 53%, in discesa per il 41%. Sostanzialmente identica l’occupazione.
Settori Tessile-Abbigliamento e Calzaturiero
L’analisi ha evidenziato una leggera debolezza della produzione industriale, anche per motivi di stagionalità, e una flessione del fatturato e del livello delle scorte. In progresso il flusso di nuovi ordinativi italiani ed esteri. In salita i costi delle materie prime impiegate nel processo produttivo, che le imprese sono riuscite solo in parte a trasferire sui listini prezzi. Nonostante la richiesta di credito bancario si sia sensibilmente ridotta e si preveda una sostanziale stabilità del fatturato, si è rilevato un incremento della propensione a effettuare nuovi investimenti.
Settori Lavorazione Materie Plastiche e Chimico
Produzione industriale fiacca, con fatturato e portafoglio ordini italiani ed esteri in calo. Stabili il grado di utilizzo degli impianti e i costi delle materie prime. Buona l’aspettativa di fatturato per i prossimi mesi nel 40% dei casi, come nello scorso periodo, e la volontà di investire per il 53% delle aziende, seppure in piccola flessione rispetto all’ultimo studio.