Coop Lombardia: proclamate quattro ore di sciopero
"Nonostante Coop Lombardia dichiarasse di essere disponibile a una trattativa, nei fatti la cosa non si è realizzata", fanno sapere dalla Cgil Lombardia
Il 17 dicembre le Organizzazioni sindacali unitariamente hanno dichiarato lo stato d’agitazione e la proclamazione di un pacchetto fino a 8 ore di sciopero nei punti vendita Coop Lombardia di tutta la regione per venerdì 30 dicembre.
Coop Lombardia: 4 ore di sciopero
Sul territorio, per mezzo di Filcams CGIL Ticino Olona Fisascat Cisl Milano e Uiltucs Uil Milano, la protesta coinvolge tre grandi punti vendita come Busto Garolfo, Parabiago e Bareggio, più altri negozi di vicinato (per esempio Legnano, Villa Cortese, Arluno...) per un totale di oltre 200 dipendenti.
"La vicenda ci tiene impegnati a partire dalla fine del dicembre 2019, momento in cui Coop Lombardia notifica la disdetta dell’integrativo. Nonostante a febbraio 2020 sia stata presentata una piattaforma per il rinnovo dell’integrativo, Coop non ha voluto dar seguito alle nostre richieste di negoziazione, tanto che a partire dall’aprile 2020 ha redatto un regolamento aziendale. La pandemia, le emergenze per salvaguardare la salute dei lavoratori (e dei clienti) sono state le nostre priorità durante il 2020 e 2021, ma non abbiamo mai tralasciato l’impegno a riacquisire un percorso per la ricostituzione del contratto integrativo".
Trattative arenate
"Nonostante Coop Lombardia dichiarasse di essere disponibile a una trattativa, nei fatti la cosa non si è realizzata - fanno sapere dalla Cgil Lombardia - Ogni volta che riprendevamo a dialogare e provavamo a portare avanti una trattativa, il risultato che si ricavava era di trovare sempre nuove rivisitazioni di contenuti. Prima fra tutti l’organizzazione del lavoro: abbiamo cercato di lavorare su condizioni di miglior favore per poter dare a lavoratrici e lavoratori strumenti per una programmazione dei turni stabile e programmati con delle tempistiche che permettano di conciliare i tempi del lavoro con quelli della vita familiare, così come è necessario applicare dei paletti ai turni spezzati e alla flessibilità, ma alle attuali condizioni ciò non risulta possibile".
Nessuna risposta sul fattore economico
Cgil Lombardia fa sapere che anche la risposta sul fattore economico del contratto non ha avuto risposte concrete:
"Non meno importante e urgente poi è offrire una valida risposta economica ai dipendenti per migliorare le loro condizioni di vita. Per ben quattro volte si è tentato di riprendere la trattativa, ma nel corso dei mesi la controparte ha soltanto continuato a riempirci di parole".