In Commissione Attività Produttive di Regione Lombardia convocate d’urgenza le audizioni sul caso dell’azienda Freudenberg di Rho.
Convocate d’urgenza le audizioni sull’azienda Freudenberg
“Siamo riconoscenti ai 42 lavoratori dello stabilimento di Rho che hanno sempre dimostrato una vera e propria devozione al lavoro e confermiamo che siamo aperti a valutare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali o comunque a trovare altre soluzioni, come il subentro di altre realtà imprenditoriali, che possano ridurre l’impatto sui dipendenti del sito produttivo di Rho”.
Sono queste le parole dei vertici dell’azienda Freudenberg, ascoltati questa mattina nel corso delle audizioni convocate d’urgenza dalla Commissione Attività Produttive del Consiglio Regionale presieduta nell’occasione dalla Vice Presidente Silvia Scurati (Lega) per attenzionare in tempi brevi la situazione del sito produttivo di Rho che, per via della decisione dell’azienda di delocalizzare la produzione negli Stati Uniti e in Slovacchia, ha annunciato a breve la chiusura dei battenti.
La mozione urgente in Regione
Martedì 18 novembre la Consigliera Michela Palestra (Patto Civico) aveva portato in Aula del Consiglio Regionale una mozione urgente, sottoscritta da tutti i Capigruppo consiliari di maggioranza e minoranza e approvata all’unanimità, sollecitando la Giunta ad attivare un tavolo di crisi regionale dopo l’annuncio di chiusura dato lo scorso 5 novembre dalla società produttrice di filtri industriali per turbine.
“Dopo solo 48 ore dalla mozione approvata in Aula – ha sottolineato la Vice Presidente Silvia Scurati – abbiamo convocato questo confronto tra le parti per capire le ragioni di una scelta così radicale e siamo determinati a lavorare in sinergia per difendere i posti di lavoro a rischio e mantenere il know how e la competitività di un sito produttivo strategico per il territorio lombardo”.
Secondo quanto emerso in Commissione, la decisione aziendale è legata a criticità economiche internazionali: instabilità post pandemia, aumento dei costi energetici, inflazione e, in parte minore, anche l’introduzione di dazi che avrebbero costretto l’azienda a decidere di spostare la produzione negli stabilimenti esistenti negli Stati Uniti e in Slovacchia, per aumentare i margini di utili, potendo contare su volumi produttivi più alti, a fronte anche in di un mercato italiano in calo.
Chi è stato ascoltato in audizione
Nel corso del dibattito sono stati ascoltati: i rappresentanti sindacali di Fillea Cgil Milano e Cgil Lombardia, il Sindaco di Rho Andrea Orlandi, Carlo Bianchessi della Direzione Generale Sviluppo Economico di Regione Lombardia e Alessandro Fiori della Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro, uniti dalla volontà comune di “sondare tutte le strade possibili per venire incontro ai bisogni delle famiglie colpite da questa notizia e preservare un’eccellenza industriale lombarda che esiste dagli anni Ottanta”.
Sono intervenuti i Consiglieri Carlo Borghetti (PD), Simone Negri (PD), Michela Palestra (Patto Civico), Paola Pizzighini (Movimento 5 Stelle) e Onorio Rosati (A