Bonetti di Garbagnate: presidio dei lavoratori in Regione Lombardia

Lavoratori della ex Cesare Bonetti di Garbagnate in presidio sotto la sede di Regione Lombardia

Bonetti di Garbagnate: presidio dei lavoratori in Regione Lombardia
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Bonetti di Garbagnate: oltre cento posti di lavoro a rischio. Il presidio in Regione

Bonetti di Garbagnate: presidio dei lavoratori sotto la sede di Regione Lombardia

Lavoratori della ex Cesare Bonetti di Garbagnate in presidio sotto Regione Lombardia nella mattinata di mercoledì 15 novembre: Il motivo? Protestare contro il secondo fallimento in quattro mesi dell'azienda. Che rischia di lasciare senza lavoro oltre cento dipendenti della storica azienda un tempo leader nel settore delle valvole e dei misuratori magnetici, oggi rinominata Cb International.

Un tempo azienda leader, poi il caos ai vertici

Spiega una nota della Fiom: "Prima di aver rischiato il fallimento e ottenuto (il 20 giugno scorso) il concordato preventivo per il rilancio dell’azienda, la Cesare Bonetti di Garbagnate era l’azienda leader nel settore delle valvole e dei misuratori magnetici. Avrebbe potuto tornare ad esserlo, dal momento che la nuova cordata che aveva rilevato l’azienda aveva acquisito anche un significativo portafoglio di ordini, con clienti di tutto rispetto. Peccato che nel mese di settembre i lavoratori della Cb International (ex Cesare Bonetti) abbiano scoperto di recarsi al lavoro ogni mattina e di produrre non si sa per chi. Il gruppo dirigente che avrebbe dovuto rilanciare l’azienda, tra i quali il Presidente, l’imprenditore Modesto Volpe, infatti, era dimissionario. Il 13 ottobre,la Bonetti ha formalmente inviato al tribunale di Milano la domanda di fallimento in proprio”.

Bonetti di Garbagnate, la Fiom: "Storia di ordinaria follia"

Il racconto della sigla sindacale prosegue: “Giovedì 9 novembre, mentre i lavoratori e sindacato in assemblea discutevano della grave situazione dell’azienda, il Presidente ha “restituito” la CB ai curatori fallimentari. E, contemporaneamente, i lavoratori sono stati sospesi dalla retribuzione e dalla contribuzione. A questo punto nel disinteresse delle istituzioni, sono le lavoratrici e i lavoratori a ricercare un possibile nuovo imprenditore interessato a rimettere in attività lo stabilimento. Certo, ben diversa sarebbe oggi la situazione se gli ultimi interventi nel campo degli ammortizzatori sociali non avesse eliminato un ulteriore periodo di cassa integrazione. Avere un anno di cassa integrazione in più avrebbe voluto dire avere il tempo per trovare una soluzione positiva, mentre ora il tempo stringe. Così, giusto per ribadire che questa “storia di ordinaria follia” non è un problema solo di chi sta subendo un’ingiustizia e del sindacato, i lavoratori della ex Cesare Bonetti hanno deciso di manifestare davanti a Regione Lombardia chiedendo a chi avrebbe il dovere di agire per risolvere i problemi, di incontrarli e discutere con loro”. Il servizio completo sul numero di Settegiorni di venerdì 17 novembre.

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