la proposta per il rilancio del centro

Assolombarda e i sindacati chiedono alla politica maggiori risorse e funzioni per Città Metropolitana

A sei mesi dalla firma del “Patto per il Rilancio della Governo Metropolitano”, Assolombarda e i sindacati hanno infatti illustrato un documento che contiene gli ambiti di intervento necessari

Assolombarda e i sindacati chiedono alla politica maggiori risorse e funzioni per Città Metropolitana
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Sindacati a Assolombarda a braccetto per chiedere alla politica maggiori risorse e competenze per Citta Metropolitana per garantire maggiore competitività sul territorio.

Assolombarda e sindacati: "Maggiori risorse e competenze per Città metropolitana"

Assolombarda e le Organizzazioni Sindacali del territorio - CGIL Milano; CGIL Ticino Olona; CISL Milano Metropoli; UIL Lombardia – hanno presentato oggi, 22 gennaio, alla presenza di parlamentari del territorio, un documento di posizionamento condiviso sulla Città Metropolitana con l’obiettivo di porre all’attenzione del dibattito politico e delle istituzioni il tema del rilancio e delle funzioni dell’ente.

A sei mesi dalla firma del “Patto per il Rilancio della Governo Metropolitano”, Assolombarda e i sindacati hanno infatti illustrato un documento che contiene gli ambiti di intervento necessari per far fronte alle esigenze di imprese e lavoratori del territorio più competitivo e produttivo d’Italia.

Le dichiarazioni di Spada presidente di Assolombarda

“Per svolgere appieno il suo ruolo di traino dell’economia e di centro di propulsione e crescita, non solo lombarda ma anche europea, la Città Metropolitana di Milano ha bisogno di una profonda riorganizzazione amministrativa e funzionale: l’obiettivo deve essere quello di fare al più presto una riforma che renda finalmente l’ente reale driver di sviluppo economico all’insegna di innovazione, sostenibilità e coesione sociale - ha dichiarato Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda -. Gli attuali disegni di legge in campo sul tema, purtroppo, ad oggi, non sono sufficienti. Non basta ripristinare la legittimazione politica dell’ente con l’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio Metropolitano. Ciò che è necessario è fornire alla Città Metropolitana risorse finanziarie, umane, operative e competenze realmente incisive per affrontare aree di intervento, quali la formazione, le infrastrutture, la mobilità, l’abitare, che sono cruciali per il mantenimento dei nostri primati, e che, per loro natura, hanno una dimensione allargata e quindi metropolitana. Con il documento di posizionamento che presentiamo oggi, insieme ai sindacati, chiediamo alla politica a tutti i livelli di agire con coraggio e velocemente su questo dossier fondamentale per lo sviluppo del territorio”.

Il commento dei sindacati del territorio

Per Cgil Milano e Ticino Olona, Cisl Milano, Uil Lombardia area metropolitana:

“Affrontare il problema del governo di Città Metropolitana è necessario per non perdere competitività nella sfida globale. Mobilità e politiche abitative, ambiente e innovazione, gestione delle reti dell’acqua e dei rifiuti, formazione e promozione del territorio, devono essere coordinati a livello di Città Metropolitana. Alla politica ed alle istituzioni chiediamo un impegno per completare un percorso iniziato nel 2001, includendo le Città Metropolitane negli enti territoriali previsti nella Costituzione, per le quali poi non sono state definite compiutamente ruolo, funzioni e risorse. Prima con il patto ed oggi con questo documento, mettiamo a disposizione della politica e delle istituzioni le proprie riflessioni e proposte”.

Le iniziative legislative in campo

Le iniziative legislative in campo sulla riforma delle Città Metropolitane sono due: la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha avviato la discussione del Disegno di Legge “Nuova disciplina in materia di funzioni fondamentali, organi di governo e sistema elettorale delle Province e delle Città metropolitane e altre disposizioni relative agli Enti Locali” che prevede l’elezione diretta di Sindaco e Consiglio metropolitani; nel contempo il Consiglio dei Ministri ha preso in esame lo “Schema di Disegno di Legge recante delega al Governo per la revisione delle leggi sull'ordinamento degli enti locali”.

Due Disegni di Legge che, secondo Assolombarda e le sigle sindacali del territorio, non giungono ancora a delineare risposte sufficienti e risolutive sugli aspetti delle funzioni e delle risorse delle Città Metropolitane, ribadendo semplicemente principi generali e delegando al Governo successivi decreti legislativi.

Le aree di intervento necessarie

Nel documento siglato da Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda; Luca Stanzione, Segretario Generale CGIL Milano; Mario Principe, Segretario Generale CGIL Ticino Olona; Carlo Gerla, Segretario Generale, CISL Milano Metropoli; Enrico Vizza, Segretario Generale, UIL Lombardia, sono specificate le aree di intervento necessarie alla funzionalità di Città Metropolitana:

• la pianificazione del territorio, con un focus sulla programmazione di insediamenti sovracomunali; • l'ambiente, con una gestione sostenibile dei cicli dell'acqua e dei rifiuti e dei servizi pubblici in ambito ambientale nella prospettiva dell’economia circolare e della transizione energetica; • le infrastrutture e la mobilità, con una particolare enfasi sulla necessità di una maggiore interconnessione territoriale;
• il lavoro e la formazione, con la centralità di politiche attive per l'occupazione, formazione continua, lo sviluppo del mercato del lavoro;
• la casa, con l'implementazione di politiche abitative a scala d'area vasta, per affrontare la difficoltà nell'accesso ad alloggi a prezzi accessibili;
• lo sviluppo economico, con la promozione e il coordinamento di iniziative economiche, sociali, di promozione territoriale, di rigenerazione di aree produttive, di sostegno alle filiere del territorio;
• il ruolo chiave di sostegno, erogatore di servizi e supporto per i Comuni di piccole e medie dimensioni.

Tra le opportunità, nella ridefinizione di ruoli che potrebbero spettare alle Città Metropolitane, anche quella di affidare all’Ente il ruolo di stazione appaltante, per garantire maggiore efficienza ai procedimenti.

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