Parabiago

Vita da maestra al tempo del Covid-19

Reperibilità H24, lezioni online, didattica a distanza e corsi di aggiornamento, ma sempre con passione: la vita da maestra al tempo del Coronavirus.

Vita da maestra al tempo del Covid-19
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Vita da maestra al tempo del Covid-19: ecco la testimonianza degli insegnanti della scuola Gajo di Parabiago.

Vita da maestra: la testimonianza da Parabiago

"Eccomi seduta in panciolle sul divano: mestieri già fatti, casa in ordine, figli che si gestiscono in autonomia, compiti inviati in men che non si dica alla classe, mi godo un bel libro...che relax!". Scherzamo così le insegnanti della scuola Gajo di Parabiago, che poi continuano mostrando invece qual è il lavoro giornaliero nei giorni della didattica a distanza. "Ma stiamo scherzando? Se questa è l'idea che è impressa nell'immaginario collettivo, della vita che trascorre una maestra di scuola primaria in periodo di Covid-19, proprio non ci siamo; siamo lontani anni luce dalla realtà. Ci si alza al mattino aprendo la posta o il registro elettronico per leggere e rispondere alle mail e ci si corica la sera buttando ancora un occhio alle mail per verificare che non ne siano arrivate di nuove a cui rispondere, anche fossero le 23 di sera; reperibilità quasi h24".

"Il pc non mi abbandona mai"

L'insegnante poi continua, a nome anche di tutti i suoi colleghi: "Non sono nativa digitale quindi, da circa due mesi, faccio un percorso di 'crescita personale e professionale' poiché ho iniziato con video casalinghi con immagini traballanti perchè ripresi da figli o marito mentre ora sono è arrivata quasi alla perfezione grazie alle ore passate con le colleghe più agili che ti spiegano le app da utilizzare al meglio. Per non parlare, poi, del tempo trascorso tra prove e riprove per caricare in maniera corretta video-lezioni su siti internet fruibili dagli alunni, imparare a comprimere filmati, a fare tutorial...diventi quasi una youtuber professionista. Sì, vero, ma dopo giornate intere trascorse sul pc. Il pc non mi abbandona mai, è il mio compagno per l'intera giornata. E' con me per: contattare almeno tre volte a settimana le colleghe di team per programmare le attività, per scambiare con loro pensieri e monitorare la situazione delle classi, per confrontarsi, per i collegi docenti, per corregere gli elaborati dei bambini, per dare spiegazioni 'private' agli alunni che non hanno ben chiari alcuni concetti".

La didattica tra programmazione e il lavoro di mamma

"Urca!! Mi sembra di aver appena cliccato il bottone per l'invio delle lezioni ed è già ora di pensare alla didattica della prossima settimana. Una didattica che non sia noiosa, che sia inclusiva, che sia coinvolgente e chiara e poi arriva il Preside che, oltre a supervisionare tutti i lavori, ci coinvolge in un progetto di video-incontri affinchè, nella scuola per tutti e per ciscuno, nessuno si senta solo e quindi, mettiti ad organizzare piacevolmente anche questi momenti - continua l'insegnante - Ops! Devo interrompere il lavoro perchè devo seguire i miei figli, preparare il prazo, la cena, caricare la lavatrice e poi.... via si riparte. Huu, guarda!Ho trovato anche il tempo per iscrivermi e segure alcuni webinair di formazione sulla didattica che si potrebbe prospettare un domani ma, aspetta, controlla la posta !!C'è la covocazione al Collegio Docenti che è contemporanea al webinair a cui sono iscrita....nooooo!; ma non perdiamoci d'animo, mi vedrò la replica del master di formazione la sera dalle 22 alle 23".

E il Collegio docenti?

"A proposito del Collegio docenti, esso coincide con il momento dove ogni iniziativa è ponderata, discussa, sminuzzata, triturata e analizzata affinchè sia di beneficio dei bambini e suffragata da un substrato pedagogico coerente; ecco allora che mille dubbi ti assalgono e a riportare la serenità c'è la battuta del Preside o la fermezza 'del suo essere buon padre di famiglia'. Forse questa decisione o quell'altra non andrà bene per tutti i genitori ma, noi ce l'abbiamo messa tutta per 'confezionarla' ponendo al centro il bene del bambino e le famiglie, si spera, capiranno - specifica la docente - In questo periodo di incertezze, l'unica certezza è che non vi è tempo per sedersi sul divano, la testa quasi non stacca mai dal lavoro: quel lavoro che fai con passione ma che è entrato ormai in maniera prepotente nelle nostre case, un lavoro che comunque si cerca sempre di fare con il sorriso sulle labbra per non far trasparare ai nostri bambini che le incertezze ci sono e a volte ti assalgono nel bel mezzo della notte togliendoti il sonno".

Ma alla base c'è sempre la passione

Continua poi la testimonianza: "Cosa ci fa andare avanti? Cosa ci permette di non avere più un orario di lavoro determinato? Cosa se non la passione educativa che già ci fa scegliere questo mestiere non come lavoro ma quasi come una missione; passione educativa che si riaccende soprattutto ora che ai nostri bambini è stato chiesto un sacrificio così grande. Da un giorno all'altro, seppur per la sicurezza di tutti, è stato chiesto loro di non avere più routine, di non avere più confronto coi pari, di non poter più vedere alcuni affetti; la passione educativa ci porta a stare dalla loro parte, dalla parte di questi piccoli eroi. Non solo la nostra vita dell'insegnante è così, ma anche quella del preside che oltre a gestire noi i nostri momenti di sconforto, gestisce le richieste di ciraca trecento utenti ed altrettante famiglie provando anche lui a farlo sempre con ciò che contraddistringue la nostra scuola: l'accogliere l'altro seppur diversi da sé nella sua individualirtà di essere umano".

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