Uscita didattica degli studenti al Parco del Roccolo
I ragazzi dell'Istituto di Busto Garolfo sono tornati a fare le loro uscite didattiche.
Dopo l’interruzione per due anni, causa Covid, sono finalmente ritornate le uscite didattiche degli alunni della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Tarra di Busto Garolfo programmate sul territorio comunale. Destinazione il Parco del Roccolo e il canale Villoresi.
Tornano le gite fuori porta dei ragazzi della primaria
Tra fine aprile ed inizio maggio circa 370 studenti delle classi terze e quarte della scuola primaria, guidati ed accompagnati dalle guardie venatorie e da alcuni volontari fra cui gli accompagnatori del Pedibus, hanno avuto l’opportunità di esplorare parte dei nostri boschi.
I ragazzi si sono addentrati lungo i sentieri del Parco del Roccolo per imparare a riconoscere le tracce degli animali che popolano l’area naturalistica al confine tra Busto Garolfo e Parabiago. Mauro Donetti, guardia venatoria volontaria FDCI, ha illustrato la vita e le abitudini della fauna presente sul territorio. Il percorso si è dimostrato altamente istruttivo ed interessante. Su tutto il percorso sono stati posizionati volatili impagliati che hanno permesso ai giovani esploratori di vedere da vicino gli uccelli che normalmente volano sopra le loro teste, di riconoscerne il canto, di imparare particolarità ed aneddoti che caratterizzano le famiglie a cui appartengono. I ragazzi hanno scoperto che tra gli uccelli autoctoni del nostro territorio ci sono anche dei rapaci, fra cui il falco, la civetta, l’alloco la poiana, il barbagianni, il gheppio, e l’assiolo.
A contatto con natura e animali
Vedere donnole, faine, volpi, tassi, puzzole e tanti altri animali impagliati, ha permesso agli scolari di contestualizzarne dimensioni e abitudini di vita degli stessi grazie alle sapienti spiegazioni delle guardie volontarie.
Altrettanto interessante è stato il percorso delle “Vie d’Acqua”. Difficile per i ragazzi di oggi, che beneficiano della rete idrica che garantisce in ogni casa disponibilità illimitata di acqua per ogni uso, immaginare quanto fosse molto più difficile, complesso e faticoso per gli uomini delle generazioni precedenti approvvigionare l’acqua necessaria per l’uso alimentare, per l’igiene personale e per fare il bucato.
Grazie alle preziose informazioni di Adriana Gobbo, del Gruppo di Ricerca Storica, hanno conosciuto l’importanza dell’acqua, della sua conservazione e distribuzione in tutta la storia umana, giorni odierni compresi.
La passeggiata lungo il Canale Villoresi
Il percorso si è poi snodato nelle vie del centro per raggiungere il canale Villoresi. Le guardie venatorie hanno spiegato ai ragazzi l’importanza che ha assunto il Canale Villoresi per tutto il nostro territorio che, grazie alle varie diramazioni in canali secondari e terziari, ha consentito ad un territorio privo di vie d’acqua naturali come fiumi o torrenti, di beneficiare di una buona irrigazione con notevoli benefiche ripercussioni su tutto il comparto agricolo.
I ragazzi sono rimasti sorpresi scoprendo che bisnonne e trisnonne facevano il bucato al lavatoio. La simulazione del lavaggio di un lenzuolo, trasportato su una vecchissima carriola di legno, oltre ad entusiasmarli, ha dato la possibilità ai ragazzi di capire la fatica, per le generazioni che li hanno preceduti, dei lavori quotidiani per i quali oggi ci limitiamo semplicemente a schiacciare un bottone.
Non sono mancati momenti di relax e divertimento. Sergio Olmo ha raccontato come negli anni ‘60-‘70 il canale sostituisse le attuali piscine e, per tutto il periodo estivo, fosse il luogo di villeggiatura di ragazzi e bambini. Come si imparasse a nuotare: inizialmente nei secondari più bassi, poi nei bacini per arrivare finalmente al fatidico battesimo nel Canale Villoresi. Hanno provato a pescare con rudimentali canne da pesca fatte con bastoni di legno e imparato che, in quegli anni, quando iniziava l’asciutta del canale, si rubavano le forchette a mamme e nonne per trasformarle in fiocine per prendere i pesci.
Anche in questo percorso Mauro Donetti ha parlato di pesci e uccelli tipici delle zone acquatiche integrando con informazioni su caratteristiche e abitudini degli stessi. Queste uscite dimostrano che la sinergia fra scuola e associazioni diventa un importante strumento per far conoscere il territorio e le sue usanze anche alle nuove generazioni.