Grande festa a Corbetta per i trent'anni della "Scuola Senza Frontiere"
"Corbetta, città ricca di storia e capace di accogliere chi piange e consolarlo, capace di sorridere e fare festa", ha detto l'Arcivescovo
Nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 28 aprile, si è tenuto un momento importantissimo per l’associazione corbettese alla quale ha partecipato anche l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini.
L'Arcivescovo Delpini alla "Scuola Senza Frontiere"
Nata nel 1993 la scuola è un vero e proprio punto di riferimento per l'integrazione e per il territorio di Corbetta. L'appuntamento è iniziato con l'intervento della fondatrice della scuola, Franca Paia:
"Abbiamo puntato sempre il nostro obiettivo sul buon esempio, sulla dimostrazione che una convivenza pacifica è possibile e favorisce legami duraturi che vanno oltre il ciclo scolastico e spesso sfociano in amicizie fraterne e qualche volta anche in matrimoni. L’atmosfera di condivisione e convivialità che si respira durante le nostre lezioni è contagiosa, tanto che spesso i nostri studenti definiscono la nostra scuola una grande famiglia. In questi anni tutti noi maestri pensiamo però di aver ricevuto più di quanto abbiamo dato. Un grazie doveroso va agli amici sinceri che non ci hanno mai fatto mancare il loro aiuto in ogni occasione, alla parrocchia ma in primis al nostro parroco don Giuseppe, che ci sostiene, ci sprona a fare sempre meglio e ci dimostra la sua amicizia".
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"Una città che sogna al futuro con un grande passato"
"Corbetta, città ricca di storia e capace di accogliere chi piange e consolarlo, capace di sorridere e fare festa. Io vorrei esaltare la città che si rende capace di sogni di futuro avendo un grande passato. Vorrei celebrare una città che si rende capace di essere desiderabile, una città che ha stima di sè senza vantarsi, che ha capacità di essere avanti senza presunzione. Sono contento di celebrare questa sera i trent’anni di servizio alla capacità di comunicare che viene condivisa con gente da tanti paesi e sono ammirato di constatare l’entusiasmo con cui l’impresa è partita ed è continuata fino ad oggi, persino con il desiderio di farsi racconto con un libro che racconta la storia della suola; mi pare che sia il frutto di questa ragionevole chiarezza di dire che ne è stata fatta di strada. La chiarezza senza esibizionismo".
La serata è proseguita con dei momenti di riflessione, prima con le recite di preghiere delle religioni islamica, induista, buddista e sikh, poi si è passati alle preghiere cristiane con la recita del padre nostro in diverse lingue.