Ex bimbi di Chernobyl fuggono dalla guerra, riaccolti dalle famiglie italiane
Fuggiti dalla guerra con figli, fratelli, sorelle, mamme e cognati, sono tornati nelle case delle loro "mamme" e "papà" italiani che li avevano ospitati per la vacanza terapeutica quando erano piccoli
Ex bimbi di Chernobyl, oggi diventati adulti, fuggono dalla guerra in Ucraina con la famiglia e vengono riaccolti dalle loro "mamme" e "papà" italiani di San Vittore Olona e Cerro Maggiore.
Ex bimbi di Chernobyl riaccolti in Italia
Per anni sono stati ospitati da famiglie di San Vittore Olona e di Cerro Maggiore facenti parte del Comitato accoglienza bambini di Chernobyl (attivo a San Vittore Olona, Cerro Maggiore, Legnano, Canegrate, Rescaldina e Castellanza), che hanno dato loro la possibilità di "vacanza" terapeutica per smaltire le sostanze radioattive presenti nel loro organismo a causa del disastro nucleare del 1986. Ora questi bimbi sono diventati adulti e, fuggiti dalla guerra in Ucraina coi loro figli, nipoti, fratelli, sorelle e cognate, in questi giorni sono tornati a essere ospitati dalle loro "mamme" e "papà" italiani.
La gioia del comitato
"E' stato un bellissimo regalo di Pasqua: a oggi, nelle famiglie della nostra associazione, stiamo ospitando alcune nostre ex bambine con loro figli, nipoti, cognate, zie e amiche per un totale di 21 adulti e 16 bambini". A dare la splendida notizia è Marita Maggioni, presidente del Comitato accoglienza bambini di Chernobyl Il sogno del Comitato, che più volte si era fatto sentire con gli appelli di Maggioni, si è in parte avverato: alcune di quelle bimbe ospitate, oggi diventate grandi, sono riuscite a scappare dalla guerra portando con loro alcuni familiari che, così come loro quando erano piccole, sono ospitate proprio dai loro "genitori" italiani.
"Stiamo vivendo un momento di grande felicità, pur senza dimenticare la sofferenza di chi ancora vive tragicamente la guerra - afferma Maggioni - A San Vittore e Cerro stiamo ricostruendo le famiglie, che adesso accolgono nelle stesse case le nostre ex bambine e i loro figli e nipoti, che hanno da due a 13 anni di età. Alla disperazione e all'impotenza iniziali di saperli intrappolati nei loro villaggi e nelle loro cittadine, è subentrata una nuova energia per la possibilità concreta di costruire una nuova accoglienza che ci fa continuare a dare loro 'Una speranza di vita in più'".
Il territorio sta dando una mano al comitato: "I bimbi ucraini sono stati accolti in primis dalle scuole (quella dell'infanzia, primaria e secondaria) poi dal Centro giovanile calcio e dalla Ginnastica artistica di San Vittore con disponibilità anche della sezione Atletica, poi dalla Scuola civica di musica di Cerro, dalla Scuola di italiano per straniere di Una casa per Pollicino e altro ancora sta nascendo. Il comitato ha poi ricevuto, e sta ricevendo, contributi dalla Caritas di San Vittore e Cerro, da associazioni (come La Zuppiera e la Fc Altomilanese, associazione per la ricerca sulla fibrosi cistica del presidente Roberto Bombassei che ha donato ai piccoli ucraini stupende e ghiotte uova di cioccolato in vista della Pasqua ) e privati: queste erogazioni liberali ci offrono un prezioso e indispensabile sostegno per la gestione della quotidianità nelle famiglie che accolgono ospitano poichè, a oggi, la Pubblica amministrazione considera la nostra come accoglienza di privati e, quindi, a titolo volontario" afferma Maggioni.
Che sottolinea: "Mi piace vedere in queste sinergie un riflesso delle parole di Papa Francesco: 'Dobbiamo essere costruttori di pace e le nostre comunità devono essere scuole di rispetto e di dialogo con quelle di altri gruppi etnici o religiosi, luoghi in cui si impara a superare le tensioni, a promuovere rapporti equi e pacifici tra i popoli e i gruppi sociali e a costruire un futuro migliore per le generazioni a venire'".
L'esperienza di Maggioni
La stessa Maggioni sta vivendo una grandissima emozione con la sua famiglia: "E' da 20 anni che siamo impegnati nell'accoglienza, la prima esperienza è stata nel 1999 - racconta la presidente - In tutti questi anni abbiamo ospitato nella nostra casa 8 tra bambini e bambine; 7 di loro, tra cui le prime due bimbe accolte, sono qui con noi adesso, tutti insieme, chi addirittura con figli, chi con mamma e fratellino, chi con zie e cugini: sono 14! Direi proprio che la mia è una grande famiglia allargata". Per sostenere e avere informazioni sul comitato si può contattare il presidente alla mail mari21magg@libero.it oppure al 338.5000685.
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