Cultura

50 anni di Fai, il convegno nazionale al Teatro alla Scala di Milano

Il Fondo per l’ambiente italiano celebrerà il suo 50esimo anniversario inaugurando cinque Beni con l’apertura al pubblico e una nuova offerta culturale e di servizi

50 anni di Fai, il convegno nazionale al Teatro alla Scala di Milano
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Una sala gremita di più di 1.500 persone ha ospitato questa mattina, sabato 8 febbraio, al Teatro alla Scala di Milano il 29esimo Convegno nazionale del Fai - Fondo per l’ambiente italiano dal titolo «Un civile servizio», dedicato come ogni anno ai suoi delegati e volontari, provenienti a centinaia da tutta Italia, ma stavolta in un’edizione speciale che ha celebrato i cinquant’anni dalla nascita del Fai, fondato nel 1975 da Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, con Alberto Predieri e Franco Russoli. Cinquant’anni di «un civile servizio» che la Fondazione svolge a fianco delle istituzioni, con i cittadini e per il Paese, con una missione che si esplica nella cura di luoghi speciali - 72 beni in tutta Italia, di cui 56 aperti al pubblico, e migliaia di altri luoghi valorizzati in iniziative e progetti locali e nazionali, come le Giornate Fai di orimavera e d’autunno e i Luoghi del cuore -, con lo scopo di educare la collettività alla conoscenza, alla frequentazione e alla tutela del patrimonio di storia, arte e natura italiano.

Un incontro aperto alla città di Milano, dove il Fai è nato e opera, ospitato nella sua sede più prestigiosa, il Teatro alla Scala: non una celebrazione del passato, ma piuttosto l’occasione per esprimere gratitudine nei confronti di chi – volontari, iscritti, donatori e sostenitori, istituzioni e cittadini – ha consentito alla Fondazione di nascere e crescere. Tante le istituzioni e le personalità del mondo culturale che hanno voluto essere presenti accanto al Fai e al suo presidente Marco Magnifico, per condividere principi, idee e attività future della Fondazione. E tanti gli attestati di stima per quanto il Fai è riuscito a realizzare in questi anni.

Gli interventi delle istituzioni

Anche il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, ha voluto partecipare inviando un suo videomessaggio. «Il FAI è nato da un'idea, da un'ispirazione; un'iniziativa talmente profonda da compiere mezzo secolo. È stata l'idea di Elena Croce raccolta da Giulia Maria Crespi e da tante altre generose persone, che oggi ci consente di celebrare il Fai e i suoi volontari che adempiono con il loro servizio al mandato dell'articolo 9 della Costituzione. Quell'articolo che affida alla Repubblica la tutela e la promozione del patrimonio culturale italiano, non allo Stato, non agli enti locali, ma alla Repubblica, intesa nel suo insieme. Invocare la "res publica" come responsabile della salvaguardia del patrimonio culturale significa che ciascuno di noi deve sentirsi partecipe del dovere di preservare l'eredità delle innumerevoli città sviluppatesi nel nostro territorio per farne la matrice della propria identità plurale, capace di orientare il senso del nostro divenire nel mondo di oggi, nel mondo globale. Monumenti, opere d'arte, documenti, tracce, testimonianze del passato fanno parte di noi e devono essere curate così come curiamo ogni altro aspetto della nostra vita - ha affermato - Oggi i siti tutelati dal Fai sono saliti a 72, con il contributo dei 300mila iscritti e l’opera di 16mila volontari. È così che la Fondazione assicura da cinquant'anni il godimento pubblico di migliaia di siti normalmente inaccessibili e il recupero di centinaia di luoghi altrimenti destinati all'abbandono o all'incuria. Ringrazio quindi il Fai per quanto fa ogni giorno per custodire e valorizzare questa bellezza».

A intervenire è stato poi il presidente del Fai Marco Magnifico: «Il 50esimo anniversario è l’occasione per esprimere a tutti la nostra gratitudine: ai fondatori prima di tutto, ai donatori dei beni, ai volontari vigorosi, a chi ci finanzia con la sua iscrizione. E sono anche l’occasione per ribadire - con ben cinque inaugurazioni di nuovi beni - che la missione educativa del Fai, ragione stessa della sua esistenza, in essi si incarna sempre con quel sogno e quella passione, quella intraprendenza e anche quel po’ di sana incoscienza che rende vitale la nostra Fondazione. Il Fai partì da mille metri quadrati sull’isola di Panarea e festeggia i suoi 50 anni con una donazione a Lipari. Lo interpreto come il segno che i venti di Eolo, che dalle Eolie spirano, saranno favorevoli al Fai anche per i prossimi 50 anni», ha dichiarato.

«È un vero piacere celebrare in un luogo speciale come il Teatro alla Scala i cinquant'anni del Fai – ha commentato il sindaco di Milano Giuseppe Sala - L'autentica passione con cui il Fondo per l’ambiente italiano si dedica alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturalistico del nostro Paese lo rende un punto di riferimento nella promozione della cultura in Italia. Grazie ai volontari, ai donatori e ai suoi sostenitori, in questo mezzo secolo di iniziative e progetti, il Fai è riuscito a far scoprire e apprezzare a milioni di persone - a cominciare dagli studenti - in tutta la penisola la bellezza di luoghi d'arte, di cultura e natura, nascosti o dimenticati. Siamo felici che questo affascinante viaggio abbia avuto inizio a Milano, nel 1975. E siamo certi che proseguirà con costante determinazione e dedizione».

Anche il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha voluto ringraziare «i tanti volontari, delegati e donatori per l’impegno a rendere la bellezza a beneficio della collettività. Il Fai ha istituzionalizzato il concetto di un patrimonio comune di luoghi, offrendo una cornice di efficienza organizzativa e professionalità capace di generare senso di appartenenza. La Lombardia è terra di progresso e avanguardia, come anche di educazione e cura del territorio. Il Fai ci ha abituato a vivere la meraviglia come fosse consuetudine. Eppure, in 50 anni non smette di sorprendere per la capacità di generare una vera e propria offerta culturale che reca sviluppo, progresso e crescita sociale ed economica», ha affermato.

«Le aree interne del nostro Paese rappresentano una straordinaria risorsa culturale e per questo necessitano di un adeguato programma di valorizzazione - è intervenuto il presidente di Anci Gaetano Manfredi - Anci, nell'ambito del protocollo attualmente in vigore con il Fai e in sinergia con tutte le istituzionali nazionali e locali, lavorerà all'elaborazione di un piano di interventi finalizzati al recupero, alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali presenti nelle aree interne in modo da ridurre il processo di spopolamento di quelle zone e favorirne le condizioni di sviluppo economico e sostenibilità ambientale”.

I prossimi appuntamenti

Il Convegno nazionale è stato anche l’occasione per annunciare alcuni tra gli appuntamenti più importanti del 2025. Il Fai, infatti, celebrerà i suoi cinquant’anni inaugurando cinque beni con l’apertura al pubblico e una nuova offerta culturale e di servizi: Podere Case Lovara, a Punta Mesco, nel Parco Nazionale delle Cinque Terre; Villa Rezzola a Lerici; Casino Mollo a Spezzano della Sila, in Calabria; Monte Fontana Secca e Col de Spadaròt, una malga a 1.461 metri di altitudine sul Massiccio del Grappa, nel Comune di Setteville; infine Case Montana, già bene Fai, che testimonia e racconta il paesaggio storico rurale della Valle dei Templi di Agrigento.

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Convegno nazionale Fai al Teatro alla Scala
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