Frutto delle donazioni di tanti buoni samaritani rischiavano di finire al macero. Ma erano ancora nuovi, impacchettati ed etichettati. Salvati dagli addetti della Seprio a Tradate jeans, giacche, magliette e anche camici da infermiere provenienti dal centro richiedenti asilo della Melzi.
Vestiti nuovi in discarica
Un furgone della Croce Rossa, tre sacchi e una richiesta, pare non la prima, di poter conferire nella piattaforma ecologica della Seprio dei “tessuti”. Sacchi che, fortunatamente, sono stati aperti e controllati dagli addetti della partecipata del Comune prima che finissero nei cassoni. Dentro, vestiario di ogni tipo, dalle felpe ai jeans fino a un sacco a pelo e a una decina di camici da infermiere. Nuovi, impacchettati, e alcuni anche con marchio “Prada” probabilmente non originali. Il ritrovamento è stato subito comunicato all’assessore all’Ecologia Vito Pipolo da uno degli operai, che gli ha inviato la foto di una delle giacche “griffate” aggiungendo: “Io questa non me la posso permettere”.
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“Una falla episodica”
L’assessore ha subito convocato i responsabili della struttura che, dal 2015, accoglie i richiedenti asilo. “Hanno spiegato che si tratta di una episodica falla nell’organizzazione del tentato conferimento”, riporta Pipolo. Che però commenta duro: “E’ una vergogna. Quei vestiti sono frutto di donazioni, e la Croce Rossa li stava gettando. Hanno ammesso le loro colpe e ci hanno garantito che non accadrà più, e che generalmente i vestiti in eccedenza li danno alla Caritas o ad altri enti. Fortunatamente, gli addetti Seprio mi avevano già segnalato ad agosto un altro conferimento “sospetto”, ed ho chiesto loro di fermare e controllare quello successivo”.
“Segno di opulenza e spreco”
Non usa mezzi termini nemmeno il sindaco Dario Galli. “Gettare dei vestiti nuovi come ha quasi fatto la Croce Rossa è un gesto inaccettabile di opulenza e di spreco, che lascia ancora più allibiti proprio perché fatto da loro. Sono frutto delle donazioni di persone di buon cuore, convinte che sarebbero andati a chi ne aveva bisogno, non in discarica. Com’è possibile che, visto l’evidente surplus di donazioni, sia stata scelta la discarica e non la consegna a qualche ente?”. Ora ci penserà il Comune. “Salvati dal macero quei vestiti, sarà il Municipio ad attivarsi per fare in modo che vadano ai cittadini che ne avranno necessità”.