Vertenza Carapelli in Regione: «Deoleo non smantelli il sito di Inveruno, il marchio rappresenti un prodotto italiano»
INVERUNO - Dopo l’approvazione all’unanimità, della mozione in Consiglio regionale, la vertenza Carapelli è stata al centro dei lavori della Commissione Attività produttive, presieduta da Pietro Foroni (Lega Nord). Presenti le rappresentanze sindacali e il sindaco di Inveruno, dove dal 1919 ha sede lo stabilimento, unanime da parte della Commissione è stato il sostegno ai lavoratori: alla luce della decisione della multinazionale spagnola Deoleo di chiudere il reparto produttivo, sono a rischio 98 posti di lavoro su un totale di 136 dipendenti. Il vicepesidente del Consiglio Fabrizio Cecchetti (Lega Nord), Dario Violi (M5S) e Daniela Mainini (Patto Civico) hanno espresso preoccupazione per un’operazione che rischia progressivamente di trasformarsi in delocalizzazione, creando nell’Alto Milanese una ferita nel tessuto sociale ed economico, oltre all’eventuale riconversione del sito produttivo. Da parte dei lavoratori la richiesta è quella di ritirare i licenziamenti a fronte della produttività e modernità dello stabilimento. «Da solo siamo in grado di assorbire i volumi di produzione di tutto il gruppo - hanno detto i sindacati in audizione -. Se non credono nella possibilità che Inveruno partecipi al rilancio del marchio, cedano ad altri lo stabilimento». «Quello della tutela e della trasparenza dei marchi è un problema che va affrontato a livello nazionale e internazionale - spiega il vicepresidente Cecchetti -. Non possiamo pensare che centinaia di lavoratori vengano sacrificati per mere logiche aziendali e per una normativa europea che consente di vendere prodotti fatti e finiti all’estero, ma distribuiti poi con una etichetta italiana. La sede di Inveruno non va smantellata e Carapelli deve rappresentare un prodotto italiano. Regione Lombardia sarà in prima linea, anche in vista dell’incontro ministeriale del 17 ottobre, per tutelare posti di lavoro e consumatori».