ex ospedale

Vandali, Bivacchi, senzatetto e l’ex ospedale Salvini diventa un pericolo pubblico

Dieci incendi dal 2021 e un via vai di senzatetto. Parla l’assessore alla sicurezza di Garbagnate Fabio Boniardi.

Vandali, Bivacchi, senzatetto e l’ex ospedale Salvini diventa un pericolo pubblico
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L’ex ospedale Guido Salvini di proprietà del Comune di Milano è in stato di abbandonato ed è diventato, a quanto pare, un peso per tutti i comuni coinvolti. Oltre ad essere un pericolo per gli incendi continui. Ne parla l’assessore alla sicurezza del Comune di Garbagnate Milanese Fabio Boniardi.

Gli incendi che si sono sviluppati negli ultimi tempi nell’ex ospedale di Garbagnate sono statisticamente frequenti, lo stato di abbandono dell’antica struttura ospedaliera (un tempo sanatorio) comincia a pesare e si teme per la pineta che cinge il vecchio Salvini. Facciamo il punto con l’assessore alla sicurezza Fabio Boniardi. “Le comunicazioni tra Garbagnate e il Comune di Milano ci sono e ci sono state, anche frequenti. Tutte le volte che si verifica un incendio o un atto vandalico io e il sindaco Davide Bareltta informiamo Milano che è proprietario del Salvini e del comprensorio di parco attorno – dichiara Boniardi – Chiediamo di mettere in sicurezza l’area ma i risultati tardano ad arrivare”.  Il vecchio ospedale ha cessato l’attività nel 2015 per la costruzione del nuovo a pochi metri. La struttura però è diventata meta preferita di vandali e  senzatetto. I vigili del fuoco sono intervenuti per  piccoli e medi focolai tra corridoi, stanze e sotterranei. I dati parlano chiaro: dieci interventi dei pompieri dal 2021 ad oggi, ogni volta provvidenzialmente presi in tempo prima che si propagassero alla pineta del Parco delle Groane. Solo per citare gli ultimi interventi: 24 dicembre 2024,  4 ottobre 2023, 24 e 1 maggio 2023, 30 aprile 2023, 17 marzo 2023, 7 settembre 2022, 24 marzo 2021, 21 febbraio 2021 senza contare le numerose intrusioni di estranei a volte rintracciati all’interno della struttura con strumenti da scasso e fumogeni.

Perfino la chiesa è stata devastata

I senzatetto usano i sotterranei come rifugio e accendono bracieri per scaldarsi e data la precarietà si incendiano materassi o carte e il fuoco si diffonde fino all’arrivo dei pompieri. La fortuna è che si vede il fumo dalle finestre del vicino ospedale nuovo, altrimenti nessuno si accorgerebbe e si rischierebbe ogni volta esiti devastanti a carico della pineta. L’altro grave problema sono state (e sono ancora) le intrusioni di ignoti che in più occasioni negli ultimi 7 anni hanno portato alla devastazione degli ambienti e perfino a quella degli arredi della chiesa di San Carlo. Oltre al disegno sulle pareti delle croci rovesciate, hanno dato fuoco alle panche e distrutto a martellate l’altare. Non hanno risparmiato nemmeno il bellissimo organo a canne, datato 1930, i cui pezzi si trovano sul balcone sopra l’ingresso. Per completare il quadro del degrado si ricordi che la palazzina esterna, sede dell’ex Centro Psico Sociale, è stata più volte occupata da famiglie di nomadi che l’hanno eletta a loro abitazione. Per il resto: vetri rotti, porte bruciate, lavabi e lavelli dei bagni presi a martellate sono lo scenario di quello che resta del glorioso sanatorio.

“Temo per la pineta e il nuovo ospedale”

“Il rischio di incendio è altissimo perché siamo al centro di una bellissima pineta inserita nel parco – sottolinea l’assessore Boniardi – se le fiamme si estendono si mette a rischio l’ospedale nuovo e al Parco delle Groane. Improntare la sicurezza in questo luogo non è comunque una operazione semplice. Non bastano i pattugliamenti delle forze dell’ordine sulle strade che cingono l’area. Gli intrusi entrano a piedi nella pineta e scavalcano la recinzione. Hanno provato a seguirli con la torcia elettrica ma scappano tra gli alberi. Recintare l’area come più volte abbiamo chiesto a Milano non porta a grandi risultati”.

Boniardi sul tema del recupero dell’area.

“Il Comune di Milano proprietario è convinto di poter riutilizzare il vecchio ospedale in qualche modo – alcuni bandi sono andati deserti. L’idea di Progetto Arca è poi naufragata ndr – ma sono passati anni e alla fine della fiera cosa è stato fatto? Certo bisogna ricordare che ci vogliono risorse economiche non indifferenti. Ricordo quando il Comune di Milano aveva adombrato la possibilità si sistemare all’intero un centro per stranieri, noi ovviamente contrari. Il problema è che allo stato attuale la struttura è inutilizzabile perché devono rifare totalmente l’impianto elettrico perché hanno rubato tutto il rame. Non è finita: le fogne non esistono più. Va ricostruito tutto, non solo gli infissi. La soluzione la vedo molto dura” conclude Boniardi.

 

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