Una petizione per riaprire l'Unità Spinale di Passirana
La presidentessa dell'associazione Passi e Ruote Doriana Lualdi: "Da quattro anni siamo abbandonati e le liste d'attesa all'ospedale Niguarda di Milano per visite e ricoveri sono lunghissime"

Chiediamo al presidente Attilio Fontana di far rispettare l'emendamento firmato per la riapertura dell'unità spinale dell’ospedale Casati di Passirana.
Ex paziente in attesa dal 2016 per un ricovero a Niguarda
Tetraplegica, ex paziente dell'Unità Spinale dell'ospedale di Passirana di Rho, Patrizia Colombo dal 2016 è in lista d'attesa per un ricovero all'ospedale Niguarda di Milano. Come lei, tantissimi pazienti con lesioni al midollo spinale, dal 2017, sono rimasti «orfani» a causa della chiusura del reparto, uno dei fiori all’occhiello della sanità, non solo della città, ma di tutta la Lombardia che sta creando gravi difficoltà. «I pazienti mielolesi hanno bisogno di cure e di un approccio medico differente. I reparti ospedalieri non sono capaci di gestirci e così anche una banale visita pneumologica o ginecologica può diventare un problema.
Da quattro anni siamo abbandonati
Prima avevamo il reparto di Unità spinale dell'ospedale di Passirana come punto di riferimento per tutto l'hinterland milanese, da quattro anni siamo abbandonati e le liste d'attesa all'ospedale Niguarda di Milano per visite e ricoveri sono lunghissime», racconta Doriana Lualdi, 48 anni, tetraplegica da 24 anni in seguito ad un incidente stradale, presidente dell'associazione «Passi e ruote». Il sodalizio composto da ex pazienti mielolesi dell’ospedale di Passirana nei giorni scorsi ha avviato una raccolta di firme sulla piattaforma change.org per chiedere la riapertura del reparto. «Nel mese di maggio del 2020 è stata approvata una mozione per la tutela delle persone con lesioni midollari in Lombardia - si legge nel testo - Chiediamo al presidente Attilio Fontana di far rispettare l'emendamento firmato per la riapertura dell'unità spinale dell’ospedale Casati di Passirana.
La chiusura del reparto ha lasciato i pazienti senza un punto di riferimento
La chiusura del reparto ha lasciato molti pazienti senza un punto di riferimento, gravando sull'ospedale Niguarda di Milano, su cui si sono riversati i pazienti aumentando le liste d'attesa. Dopo mesi e mesi molte persone stanno ancora aspettando di essere ricoverati». Anche per Patrizia, 52 anni, le difficoltà quotidiane sono tantissime, sia per quanto riguarda visite mediche e accertamenti, che la riabilitazione, «l'ospedale milanese è rimasto l'unico hub di riferimento, quindi è in affanno, mancano spazi e personale - spiega - Inoltre a Passirana oltre alla parte medica e riabilitativa c'erano gli assistenti sociali ai quali riferirsi per i nostri bisogni specifici. Oggi, per esempio, se ho bisogno di un ausilio per l'uso del pc, non so a chi rivolgermi». Da qui la richiesta che, come indicato in una mozione approvata all'unanimità dal Consiglio regionale, Passirana diventi un presidio periferico (stoke) di Niguarda per la cura dei pazienti mielolesi.