L'operazione

Un prof del Cavalleri nella setta delle schiave del sesso

C'è anche Davide Melzi, prof del liceo Cavalleri di Parabiago tra gli indagati della setta delle schiave del sesso sgominata a Novara.

Un prof del Cavalleri nella setta delle schiave del sesso
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Un prof del liceo Cavalleri di Parabiago tra gli indagati della cosiddetta psicosetta di Novara.

Un prof del Cavalleri nella psicosetta di Novara

C’è anche Davide Melzi, professore di Lettere del liceo Cavalleri di Parabiago ma residente a Legnano, tra gli indagati della psicosetta di Novara. Un gruppo con a capo colui che si faceva chiamare «il Dottore» che, secondo gli inquirenti, avrebbe torturato ragazze e bambine dopo averle iniziate a riti magico-esoterici. Melzi, di esoterismo e mondo magico, era un vero appassionato. Figura infatti come autore per la Edizioni Della Terra di Mezzo con i libri «La Via dello Sciamanesimo Boreale e l'uso del tamburo come strumento di magia e di conoscenza» e anche «Ipotesi sulla Guarigione Ovvero riflessioni sulla medicina sacra e sciamanica, la salute, la malattia, la morte, la vita, il veleno ed il farmaco».

Le indagini

A rivelare la presenza di questa organizzazione criminale è stata una delle vittime che, con il suo agghiacciante racconto agli investigatori, ha dato origine all’inchiesta che ha portato la Polizia di Stato di Novara e il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, all’esecuzione di 26 perquisizioni personali e 21 perquisizioni locali e a numerosi sequestri, nelle province di Novara, Milano e Pavia. È così che è stata sgominata una pseudosetta, associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù e alla commissione di numerosi e gravi reati in ambito sessuale, anche in danno di minori.

"Il Dottore"

«Lui decide tutto, Lui decide chi puoi frequentare, dove puoi lavorare. Lui sceglie quali ragazze devono farlo divertire. Lui sceglie se puoi o non puoi frequentare i nostri luoghi fatati. Noi lo chiamiamo Lui o il Dottore, perché non possiamo nominare il suo nome, non ci è concesso». L’articolata attività d’indagine della Squadra Mobile di Novara e dello Sco, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino – Dda con l’applicazione di un magistrato della Procura di Novara e che ha visto anche la collaborazione della Squadra Mobile di Torino, ha consentito di accertare l’esistenza di una potente psicosetta con base operativa nella provincia di Novara, a Cerano località Le Casette, e diramazioni a Milano e nel Pavese, i cui adepti si sarebbero resi responsabili di numerosi e gravi reati in ambito sessuale, anche in danno di minori e finalizzata alla riduzione in schiavitù.

(Nella foto di copertina: Il cancello della «base» della setta nei boschi del Ticino a Cerano, nel Novarese)

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