Trenta candeline per l'associazione La Quercia
Un lungo percorso fatto fino ad oggi, tante famiglie aiutate, tanti giovani a cui sono state offerte possibilità di inclusioni importanti.
Trenta candeline, un nuovo Cse a Corbetta qualche mese fa e tanti progetti inclusivi.
La Quercia è ormai un realtà consolidata, ma nel 1991, quando alcune famiglie con persone con disabilità la fondarono, sembrava una sfida incredibile. «Erano dei sognatori o i precursori delle attuali linee di inclusione sociale? - si chiede il numero uno Roberto Ravani - Cosa li ha spinti a riunirsi attorno allo stesso albero? Sarebbe stato bello per noi, che oggi cerchiamo di portare avanti i loro sforzi, poterli incontrare tutti e rivivere lo stesso spirito di solidarietà che 30 anni fa li accomunò: l’impegno che hanno messo e i non pochi sacrifici che hanno fatto per amore dei propri figli rinnoverebbero lo spirito associativo a quanti oggi fanno parte della Quercia, ricordando che la Quercia esiste solo grazie alla solidarietà di chi ci ha preceduto».
Trenta candeline per l'associazione La Quercia
Un lungo percorso fatto fino ad oggi, tante famiglie aiutate, tanti giovani a cui sono state offerte possibilità di inclusioni importanti. Un’esperienza che, oggi, dà i suoi frutti. «La condizione di disabilità 30 anni fa non era come oggi – ricorda Ravani - Lottare per i diritti basilari era all’ordine del giorno, l’inclusione era un sogno, eppure queste famiglie ce l’hanno fatta e 30 anni dopo l’albero piantato nel giardino di Strada per Pontevecchio offre ancora riparo a molte famiglie. La prima sede, quella di via Garibaldi, era solo l’inizio di un grande progetto di vita: le famiglie si sono subito rimboccate le maniche e hanno sistemato una struttura accogliente, l’attuale sede di Magenta».
Progetti ed eventi
Con il passare degli anni i frutti della Quercia si sono sparsi e hanno dato vita a nuove piccole piantine: la sede ha ospitato per anni il Centro socio educativo, nel 2016 è stato inaugurato l’appartamento didattico Casa Quercia a Corbetta e l’anno successivo il progetto Un ponte per l’autonomia. La scorsa estate il Cse si è trasferito in un’ampia struttura a Cerello e la sede è tornata ad ospitare le famiglie per offrire dal lunedì al sabato corsi di musicoterapia, laboratori di pianoforte, logopedia, sostegno genitoriale e molto altro.
«L’augurio che facciamo a tutti noi è di poter continuare a essere prossimi alle persone con disabilità e alle loro famiglie per molti anni a venire, innovando, sperimentando, senza fermarci, perché una pianta che non mette foglie nuove non cresce», conclude il presidente, che dà a tutti un doppio appuntamento per sabato 20 febbraio: sulla pagina Facebook e Instagram sarà pubblicato un video che racconterà i 30 anni di attività dell’associazione, mentre la sede di Magenta sarà aperta dalle 14 alle 17 per un selfie spiritoso e per acquistare uno degli speciali gadget dei 30 anni e sostenere così la bella realtà magentina.