Tentato omicidio in Corso Como: arrestati due diciannovenni
I 19enni hanno avvicinato dei coetanei e successivamente è scoppiato la rissa
Sono finiti in carcere due 19enni accusati di tentato omicidio per una rissa in Corso a Milano dove avevano accoltellato altri due giovani.
Tentato omicidio in Corso Como: arrestati due diciannovenni
La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Milano, ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare emesse dall’Ufficio GIP, nei confronti di due 19enni di nazionalità italiana e di origine rispettivamente del Marocco e del Senegal, ritenuti responsabili del reato di tentato omicidio in concorso, posto in essere a Milano nella notte del 4 novembre 2023 in corso Como, ai danni di due cittadini italiani: un giovane di 22 anni colpito da un fendente alla mano e un 21enne colpito da undici fendenti in varie parti del corpo che gli hanno procurato una perforazione al polmone con conseguente collasso, con grave pregiudizio per la propria incolumità.
Secondo quanto ricostruito dai poliziotti del Commissariato Garibaldi Venezia, gli indagati, dopo aver avvicinato la vittima di 21 anni, che si trovava in compagnia di amici, con fare meramente pretestuoso finalizzato allo scontro, forti anche della presenza di altri coetanei, dapprima avrebbero minacciato il gruppo e, poi, ingaggiato una lite passata alle vie di fatto nel corso della quale il giovane è stata bloccato al suolo e attinto con arma da taglio alla schiena e agli arti superiori e inferiori; subito dopo, i due aggressori si sono dati alla fuga facendo perdere le loro tracce.
Gli accertamenti e l'arresto dei giovani
Gli accertamenti esperiti sul posto nell'immediatezza hanno permesso alla Polizia di Stato di arrestare subito 3 ragazzi minorenni e le successive indagini svolte dagli agenti dell’Ufficio Reati contro la Persona del Commissariato Garibaldi Venezia, svolte anche tramite attività tecniche e di intercettazione, hanno consentito di individuare in breve tempo altri due giovani maggiorenni e giungere alla richiesta della misura restrittiva della libertà personale eseguita a carico dei due indagati che sono stati associati presso la casa circondariale di San Vittore.
Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e gli indagati sono da ritenersi innocenti sino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza.