Tappeto e scritte arabe davanti alla Basilica di Legnano: quattro denunciati

Tappeto e scritte arabe davanti alla Basilica di Legnano: quattro denunciati per procurato allarme. L'autrice del gesto voleva pregare per chi soffre, ma...

Tappeto e scritte arabe davanti alla Basilica di Legnano: quattro denunciati
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Tappeto e scritte arabe davanti alla Basilica di Legnano: quattro persone denunciate per procurato allarme.

Tappeto e scritte arabe davanti alla Basilica di Legnano: quattro persone denunciate

Ci sono quattro persone denunciate per procurato allarme per l'episodio avvenuto due giorni fa davanti alla Basilica di Legnano, dove qualcuno aveva posizionato un tappeto con alcuni manufatti e una preghiera ad Allah in arabo e francese. Nei guai una donna residente a Castellanza (Varese) ivoriana, e tre uomini, un suo connazionale residente anche lui a Castellanza e due cittadini del Burkina Faso, residenti a Legnano.

La donna, affetta da problemi psichici, voleva solo pregare per le persone che soffrono

La donna, affetta da problemi psichici, aiutata dai suoi conoscenti, aveva deciso di rivolgere ad Allah una preghiera per le persone che soffrono, usando un tappeto che aveva in casa, assieme ad altri oggetti tra cui alcune lettere scritte in arabo. Nessuna intenzione pericolosa o minacciosa a quanto pare, dunque, ma il gesto aveva destato preoccupazione tra i fedeli presenti in chiesa e tra i passanti.

Tappeto islamico davanti alla Basilica di Legnano: il trasporto

I carabinieri: "Una richiesta di pace, ma incosciente rispetto alle possibili ripercussioni..."

La nota degli stessi carabinieri di Legnano conferma le buone intenzioni della donna e dei suoi conoscenti. L'attività di indagine, “con l’analisi attenta di ogni immagine acquisita dai Carabinieri nell’immediatezza ha subito confermato che l’episodio andava inquadrato in un ambito di natura religiosa, ma i testi indicavano una preghiera, una richiesta di pace, una invocazione al bene, lascando presumere con forte probabilità che alla base non vi fosse un atteggiamento violento, oltraggioso o irriverente, quanto di vera e propria incoscienza rispetto alle possibili ripercussioni. Tutto ciò, cercando da un lato di mantenere il massimo riserbo e dall’altro di tenere i giusti contatti con le autorità religiose e civili della città, evidentemente in attesa delle prime risposte. All’esito delle prime attività, dopo aver acquisito e visionato ore ed ore di filmati sia dalle telecamere comunali che da quelle di aziende e di privati cittadini, i Carabinieri della Stazione di Legnano hanno redatto una prima comunicazione alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, consegnandola al PM inquirente, il Dott. Nicola Rossato, con il quale hanno condiviso i risultati degli accertamenti. Venivano in quella sede concordate le successive iniziative, richiedendo ed ottenendo dei decreti di perquisizione domiciliari da eseguirsi nei confronti delle persone che si ritenevano essere i componenti del gruppo che aveva effettuato il trasporto in Basilica degli oggetti. Si trattava, in ultima analisi, di cercare conferme al quadro delineatosi nel corso delle verifiche effettuate, scongiurando ogni possibile diversa chiave di lettura” .

"Una visione religiosa mistica ed appassionata"

Tutte le persone che erano state notate aver effettuato il trasporto e deposito degli oggetti sono state trovate, identificate e, nella Caserma di via Guerciotti, sentite più volte. “Nel corso delle perquisizioni – proseguono i carabinieri - non sono stati trovati riscontri di altra natura mentre sono stati rinvenute le agende ed i bloc notes da cui erano stati strappati i fogli depositati sul Sagrato della Basilica. Le motivazioni del gesto, al resoconto degli accertamenti effettuati, trovano origine nella visione appassionata, quasi mistica, da parte della donna del suo rapporto con la religione per la quale era già stata protagonista, nel recente passato, di piccole eccentriche manifestazioni similari ma sempre effettuate in contesti privati. Il tappeto era stato “rubato” alla famiglia per farne un oggetto di preghiera, così come uno dei lacci trovati, portato via alla borsa di una delle figlie. L’identità dei quattro è stata rapportata alla Procura della Repubblica circoscrivendo eventuale l’ipotesi accusatoria al procurato allarme all’autorità”.

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