Superperizia Cazzaniga: "Non furono cure palliative"

Si torna in aula il 21 ottobre, nel frattempo l'ex vice primario dell'ospedale di Saronno è ai domiciliari, in attesa che si esprima il Tribunale del Riesame,

Superperizia Cazzaniga: "Non furono cure palliative"
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Per la superperizia quelle del dottor Cazzaniga non furono cure palliative. Si torna in aula anche con i periti il 21 ottobre per le morti in corsia all'ospedale di Saronno.

Superperizia, per gli esperti non furono cure palliative

La superperizia disposta dalla Corte d’Assise è stata depositata. Per gli esperti quelle di Leonardo Cazzaniga non furono cure palliative. Il documento è stato depositato nella giornata di martedì nella cancelleria del tribunale di Busto Arsizio. Al vaglio degli esperti c’erano gli 11 decessi avvenuti tra le corsie del Pronto soccorso di piazzale Borella, ossia quelli di Pier Francesco Leone Ferrazzi, Luigia Lattuada, Mario Volontè, Angelo Lauria, Federico Mascazzini, Pietro Oliva, Antonietta Balzarotti, Giacomo Borghi, Antonino Isgrò, Giuseppe Pancrazio Vergani e Virginia Moneta. Il vice primario è accusato anche della morte di Domenico Brasca, la dodicesima vittima, il cui corpo è stato riesumato a maggio del 2018 in seguito alla denuncia presentata dalle figlie.

Si torna in aula tra una settimana

Si torna in aula il 21 ottobre per ascoltare e discutere l'esito della super perizia disposta a fine giugno dalla corte, nel frattempo il dottor Cazzaniga è ai domiciliari, in attesa che si esprima il tribunale del riesame, dopo la richiesta della procura di Busto Arsizio di riportarlo in carcere.
Il procuratore di Busto Arsizio, Gian Luigi Fontana, ha infatti illustrato il suo ricorso per la revoca dell’ordinanza con cui sono stati disposti gli arresti domiciliari per il medico accusato di dodici morti in corsia e tre nell’ambito famigliare dell’ex amante Laura Taroni (il marito Massimo Guerra, la madre Maria Rita Clerici e il suocero Luciano Guerra).

 

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