La traqedia di Cisliano

Stalking e minacce, archiviate le accuse della madre di Edith all’ex compagno

Cisliano, il padre della bimba uccisa: “Non c'è nessun riscontro alle parole di Patrizia. Da questa immane tragedia voglio far fiorire qualcosa di buono”

Stalking e minacce, archiviate le accuse della madre di Edith all’ex compagno
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Cisliano, il padre della bimba uccisa: “Non c'è nessun riscontro alle parole di Patrizia. Da questa immane tragedia voglio far fiorire qualcosa di buono”

Stalking e minacce, archiviate le accuse della madre di Edith all’ex compagno

Arrivata l’archiviazione per William Anzaghi, papà della piccola Edith, uccisa a Cisliano lo scorso 8 marzo e per cui è imputata con l’accusa di omicidio la madre Patrizia Coluzzi​​​​​​​. Nei mesi precedenti alla tragedia, la Coluzzi aveva denunciato per minacce e stalking il compagno, Anzaghi. Accuse per le quali non è stato trovato nessun riscontro e quindi non si procederà: la posizione e le accuse nei confronti del padre della vittima sono state archiviate.

Anzaghi: “Mai violenze o altro, sapevo che le accuse sarebbero cadute nel vuoto”

Un epilogo che Anzaghi aspettava e di cui era sempre stato certo: «Non ci sono mai stati riscontri e nulla di quello che ha raccontato è mai accaduto – racconta Anzaghi - Mai violenze o altro, ero sicuro che tutte queste accuse e querele sarebbero cadute nel vuoto. Non ho mai fatto del male né a lei, né ai bambini. In questi mesi sui social e non solo si sono lette molte fesserie, io non mai gridato o protestato, ho aspettato che la giustizia facesse il suo corso e per me, questa archiviazione, rappresenta una mia piccola rivincita». Il fatto non sussiste, Anzaghi tiene a precisare come si sia arrivati all’archiviazione al di là di quello che è accaduto l’8 marzo scorso: «Le dichiarazioni della mia ex compagna, il suo stato di salute e tutto quello che è successo il giorno della tragedia, non hanno influito sulla mia posizione. Semplicemente nessun riscontro è stato trovato sulle accuse di Patrizia».

“Da questa immne tragedia voglio far fiorire qualcosa di buono”

Il padre di Edith non vuole tornare con la mente a quel tremendo 8 marzo senza dubbio ha stravolto la sua vita. Per il soffocamento della bimba di soli due anni, imputata è la madre che in un raptus di follia, avrebbe soffocato con un cuscino la piccola e poi avvisato Anzaghi. La donna è stata considerata fin dai primi giorni in forte stress e con problemi psicologici. A settembre dovrebbe cominciare il processo a suo carico. Anzaghi però pensa al futuro: «Da questa immane tragedia conto di far fiorire qualcosa di buono. Non mi posso abbattere e devo andare avanti per me e per Edith. A settembre, a Milano, nell’asilo che mia figlia avrebbe dovuto frequentare, inaugureremo un’area giochi in suo onore. Sto anche cercando di far prendere forma ad un mio secondo locale, lo avevo preso per Patrizia e Edith ma non rimarrà chiuso, voglio aprirlo e ripartire ancora più forte. Lo merito io e lo merita la memoria di Edith».

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