Sospese le ricerche di Marino Rabolini, disperso sui monti del Biellese
Nonostante il massiccio dispiegamento di forze è stata rinvenuta soltanto l'auto, parcheggiata alla Casa del Pescatore, dopo Bocchetto Sessera, nel cuore dell'Oasi Zegna.

Sono state sospese le ricerche di Marino Rabolini, l'ex dirigente dei Servizi sociali di Legnano disperso da una decina di giorni sui monti del Biellese.
Nessuna traccia di Marino Rabolini: stop alle ricerche
Nonostante la maxi mobilitazione, che ha visto scendere in campo Vigili del fuoco, Soccorso alpino, Carabinieri e Guardia di finanza, non è stata trovata traccia del 71enne, grande appassionato di montagna, considerato un escursionista esperto, eccetto l'auto, parcheggiata alla Casa del Pescatore, dopo Bocchetto Sessera, nel cuore dell'Oasi Zegna. Per questo la Prefettura di Biella ha disposto la sospensione delle ricerche, che saranno riaperte solo nel caso in cui dovessero emergere nuovi elementi (per esempio se un escursionista rinvenisse o avvistasse un oggetto riconducibile al disperso).
Il suo cellulare "tracciato" nella zona della Punta del Cravile
Le ricerche di Rabolini erano state avviate nel tardo pomeriggio di martedì 15 luglio, dopo che il nipote del legnanese aveva presentato denuncia di scomparsa alla stazione dei Carabinieri della città del Carroccio. Il fine settimana precedente, l'uomo era uscito per un'escursione dalla quale non ha fatto rientro. L'ultima chiamata, diretta a un amico, risale a sabato 12 luglio, poi il silenzio. Le ricerche si sono concentrate in un’area impervia, caratterizzata da boschi e sentieri montani, spesso battuti dagli amanti della natura e del trekking. Tra le zone battute c'è la Punta del Cravile, una vetta di 2.384 metri lungo lo spartiacque tra la Valle Sessera e la Valle Cervo. Qui le celle telefoniche infatti avevano agganciato il segnale del suo cellulare per l'ultima volta. Già martedì sera tuttavia il telefonino risultava spento.