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Scontro sul contratto, trasportatori in sciopero alla Brt

Braccia incrociate a Sedriano da parte dei lavoratori legati al Si Cobas, che criticano i termini a loro dire sfavorevoli del nuovo accordo

Scontro sul contratto, trasportatori in sciopero alla Brt
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«Noi chiediamo solo di poter lavorare».

Questa l’istanza che riecheggia più volte dai capannelli di trasportatori del Sindacato Intercategoriale Cobas riuniti davanti ai cancelli della filiale Brt di Sedriano, in stato di sciopero ormai da oltre una settimana assieme ai colleghi di almeno un'altra dozzina di sedi del colosso delle spedizioni ex Bartolini, tutte sparse tra la Città Metropolitana di Milano e le province di Monza, Varese e Novara.

Trasportatori in sciopero alla Brt

Alla base dell’agitazione ci sarebbero alcuni recenti passaggi di consegne tra le società di logistica sotto cui operano i trasportatori, tradottisi a detta di questi ultimi nell’offerta di condizioni lavorative particolarmente svantaggiose da parte delle nuove società entranti scelte da Brt tramite appalto.

Scontro sul contratto, driver in sciopero alla Brt
Un gruppo di trasportatori in sciopero davanti ai cancelli della Brt

Pomo della discordia, nello specifico, sarebbe il nuovo contratto proposto da queste società, che secondo i lavoratori disattenderebbe gli accordi sottoscritti ai primi di maggio con i medesimi soggetti e raggiunti al termine di ulteriori scioperi che avevano coinvolto i trasportatori della filiale sedrianese. Questo è infatti ciò che lamenta uno dei rappresentanti sindacali presenti al picchetto:

«Hanno firmato un accordo che alla fine non stanno rispettando. L’articolo 42 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro parla chiaro: le società rientranti devono mantenere le stesse condizioni presenti prima, ma non le rispetta, nonostante l’accordo già firmato con noi. È un disagio per chiunque lavori qui dentro, non solo per Cobas».

Pur riferendosi specificatamente alla realtà di Sedriano, i driver precisano che situazioni analoghe sarebbero presenti anche in altre sedi sul territorio della Lombardia.

Dove nasce lo scontro sul nuovo contratto?

Ma quali sono i punti maggiormente contestati dagli scioperanti? A spiegarcelo è un altro trasportatore appartenente ai Si Cobas che riassume l’ultimo contratto proposto in quattro passaggi salienti:

«Originariamente erano previste 39 ore lavorative settimanali, mentre ora loro ci vogliono far lavorare per 44 retribuite però sempre 39; poi c’è il pagamento dello stipendio alla fine del mese successivo a quello lavorato, quando adesso invece arriva il 15 del mese dopo; a questo si aggiunge lo spostamento del singolo lavoratore ad altre filiali in base alle esigenze dell’azienda e infine la settimana lavorativa non più suddivisa su cinque giorni lavorativi, con sabato e domenica di riposo, ma su sei giorni con un unico giorno di riposo fisso la domenica e l’altro a loro scelta».

Queste in sintesi alcune delle condizioni che venerdì avrebbero spinto i trasportatori allo sciopero, per il momento indetto a oltranza nonostante alcuni spiragli per un tavolo di confronto tra le parti che parrebbe si fossero aperti - ma poi immediatamente richiusi - tra le giornate di martedì 25 e mercoledì 26 maggio.

In settimana l'arrivo degli agenti antisommossa

Per il momento dunque la trattativa resta in stallo in diverse sedi Brt coinvolte nell’agitazione, con momenti di tensione registratisi proprio nella filiale di Sedriano nelle mattinate di mercoledì e giovedì, quando alcune camionette cariche di poliziotti in assetto antisommossa si sono presentate in azienda. Scene non dissimili a quelle avvenute a inizio settimana presso gli hub di Liscate e di Milano Bovisa. Di fronte a questo scenario i lavoratori hanno poi tenuto a precisare che:

«Tutto quello che chiediamo è che sia migliorata la qualità del nostro lavoro, o perlomeno mantenuta com’è stata fino a questo momento, tant’è vero che non abbiamo mai avuto atteggiamenti di tipo aggressivo».

Le circostanze di questi ultimi giorni hanno tuttavia avuto, com’era logico immaginarlo, ovvie ripercussioni sull’attività di consegna delle merci, con rallentamenti e disagi lungo la filiera logistica. Intercettati all’uscita della filiale e interrogati sullo sciopero in atto, i responsabili sedrianesi di Brt non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Non resta che attendere i prossimi giorni per eventuali sviluppi.

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