le indagini della guardia di finanza

Scommesse illegali: agli arresti domiciliari cinque persone

Uno dei centri per scommettere era una gioielleria di Milano dove venivano fatti dei finti acquisti

Scommesse illegali: agli arresti domiciliari cinque persone
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Sono cinque le persone finite agli arresti domiciliari nell'ambito delle scommesse illegali che ha coinvolto anche noti giocatori di calcio di serie A.

Scommesse illegali: agli arresti domiciliari cinque persone

La Guardia di Finanza di Milano, su delega di questa Procura della Repubblica, ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari -disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta di questo Ufficio, nei confronti di cinque persone fisiche all’esito di interrogatorio degli indagati -per i reati di esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse e riciclaggio.

Gli indagati sono stati già destinatari, in data 11.04.2025, di un decreto di perquisizione e di un decreto di sequestro preventivo per complessivi € 1.533.753,00, con sottoposizione a vincolo di € 929.742,60 su rapporti finanziari, € 104.085,00 in contanti e n° 6 unità immobiliari (del valore complessivo di stima pari a € 499.925,40) nonché di ulteriori € 240.500,00 in denaro contante rinvenuto presso la gioielleria oggetto di perquisizione, indagata per responsabilità amministrativa degli enti.

Le finte vendite di orologi di lusso

L’indagine, condotta dalla Sezione di Polizia Giudiziaria -Aliquota Guardia di Finanza della Procura di Milano, ha permesso di individuare un gruppo, attivo nell’area milanese, dedito all’organizzazione illecita di scommesse anche tramite piattaforme online non autorizzate. I proventi, attualmente quantificati in € 1.533.753,00, venivano riciclati attraverso una gioielleria milanese mediante finte vendite di orologi e beni di lusso mai consegnati a fronte dei quali, nella maggior parte dei casi, venivano emesse le relative fatture.

E stato inoltre individuato un consolidato e strutturato sistema per il pagamento dei debiti di gioco, che si avvaleva di prestanomi e strumenti finanziari come carte PostePay, conti Revolut e correnti bancari. In aggiunta, alcuni scommettitori, incentivati da bonus o sconti sui debiti accumulati, promuovevano attivamente le piattaforme illegali.

Le indagini svolte testimoniano la stretta sinergia tra l’Autorità Giudiziaria e la Guardia di Finanza nel contrasto al fenomeno del gioco illegale e del riciclaggio del denaro di provenienza illecita, a tutela dei consumatori e a garanzia dell’integrità economico finanziaria del Paese.

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