Sciopero all'Italtel di Settimo Milanese
I dipendenti hanno incrociato le braccia per protestare contro il clima che si sta determinando a seguito dell'acquisizione di Exprivia.
Sciopero all'Italtel: No ai colloqui lesivi della privay e vessatori, no ai reparti di confino, "difendiamo il nostro patrimonio industriale".
Sciopero all'Italtel
Tre ore di sciopero, presidio e assemblea davanti ai cancelli, martedì 17 aprile all'Italtel di Settimo Milanese. I dipendenti hanno incrociato le braccia per protestare contro il clima che si sta determinando a seguito dell'acquisizione di Exprivia, società Ict di Molfetta. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la lettera inviata a 93 dipendenti del Gruppo, di cui 54 di Settimo Milanese, con la quale annunciava che, "a decorrere dal 16 aprile 2018 Lei svolgerà la sua attività lavorativa nell'ambito della nuova struttura organizzativa Service Center, percorsi specialistici di formazione e riqualificazione le permetteranno di acquisire il know out sulle tecnologie (...) la sua prestazione sarà erogata in modalità 'time&material' a supporto dei team di lavoro delle altre strutture aziendali in presenza di picchi di attività". I sindacati lo hanno definito un "reparto di confino" o l'anticamera al licenziamento per quei dipendenti che sono in contratto di solidarietà al 35%. Oggi, mercoledì 18 aprile, e giovedi nuove iniziative di protesta con uscite e ingresso posticipato e cortei interni all'azienda. Nell'ex cittadella delle telecomunicazioni dove negli anni '80 lavoravano questi 30.000 persone, oggi sono rimasti in 800, ma la rabbia è tanta e la volontà di non arrendersi pure.