Scarcerato l'uomo accusato di abuso sessuale su minore
E' ora confinato ai domiciliari, per la difesa è tutta una invenzione della giovane.
E’ stato arrestato e, poco, dopo scarcerato e confinato ai domiciliari il magentino 42enne accusato di abusi sessuali su una minorenne. Una storia dai contorni tutti da definire quella scoppiata a inizio anno, a seguito della denuncia di una giovane di 22 anni, che, rivolgendosi ai Carabinieri, ha detto di essere stata violentata per cinque anni dall’uomo, suo parente alla lontana, durante alcune visite della stessa nella casa di Magenta dell’accusato.
Scarcerato l'uomo accusato di abuso sessuale su minore
I fatti si sarebbero svolti tra il 2010 e il 2015, durante alcune frequentazioni tra i due, ma solo sei anni dopo la ragazza avrebbe deciso di farsi avanti.
Ai Carabinieri avrebbe raccontato tutti e dalla sua testimonianza si è aperta inevitabilmente un'indagine da parte della Procura di Milano, coordinata dal pm Paolo Storari, che ora sta cercando di fare luce sulla vicenda. Le indagini sono partite ad ampio raggio, per non trascurare alcun aspetto e le Forze dell'ordine hanno sequestrato computer, cellulare e materiale informatico del magentino, a caccia di prove.
Ed è proprio passando al setaccio questi strumenti informatici che sembrava emerso un altro filone aperto dagli inquirenti: lo scambio di materiale a sfondo sessuale con un altro magentino 50enne.
Foto che, però, sembrano non avere nulla a che vedere con la pedopornografia: si tratterebbe, infatti, di scambi di siti a luci rossi, ma non vietati.
L'unico indagato, al momento, resta il 42enne magentino, su cui grava l'accusa di violenza sessuale su minore. A seguito della scarcerazione, ottenuta dal legale Roberto Grittini, l’uomo dovrà attendere ai domiciliari la prossima mossa del pm.
Parla il legale della difesa
L’ipotesi difensiva è netta. «Un’invenzione di sana pianta della parte offesa e un’alchimia della Magistratura, che si sta basando solo sulle parole della ragazza».
L’avvocato, fin dall’inizio, ha sempre sostenuto che le accuse fossero «fantasiose, probabilmente frutto di una mente malata, c'è da capire se della ragazza stessa o di qualche parente che l'ha spinta a denunciare questa persona che non ha mai avuto trascorsi di questo tipo ed è totalmente digiuna da pratiche di questo tipo».
«Non sono un pedofilo», è la difesa dell’indagato che si professa innocente, dice di non aver mai avuto contatti con la sua accusatrice, se non quelli dettati da legami di parentela, ma di certo non di natura sessuale.
Il legale parla apertamente di calunnie e auspica che la vicenda si chiuda in fretta, meditando una controdenuncia.