BOLLATE

«Scappa dal carcere, se ne accorgono 12 ore dopo»

La denuncia del Sindacato Autonomo delle Polizie Penitenziarie: «Nonostante le segnalazioni non si prendono in considerazione i problemi»

«Scappa dal carcere, se ne accorgono 12 ore dopo»
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Nuova incredibile evasione dal carcere di Bollate. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, con il segretario della Lombardia Alfonso Greco:

Il detenuto sarebbe uscito dal carcere alle 10, la sua mancanza rilevata alle 22

“E’ di ieri sera, domenica la notizia dell’evasione di un detenuto dal carcere di Bollate, a Milano. Il detenuto, di etnia rom, con fine pena nel 2032, lavorante presso l’officina regionale e “sconsegnato”, si è allontanato dalle 10 di mattina uscendo probabilmente dal blocco del carcere e solo ieri sera alle 22 durante la conta si sono accorti dell’evasione. Da un successivo controllo della cella in cui era ristretto, è stato rilevato che non vi erano più effetti personali e quant’altro e quindi l’evasione era stata sicuramente premeditata».

"L’evasione di domenica riapre la ferita delle condizioni della struttura di Bollate"

Una realtà diversa da quel che si presenta, quella della Casa di reclusione Bollate «a trattamento avanzato», come denuncia la Segreteria lombarda del Sappe: «L’evasione di domenica riapre la ferita delle condizioni della struttura di Bollate e quindi l’inefficienza di un’amministrazione che, nonostante le continue segnalazioni, continua ad ignorare le problematiche. È inaccettabile che ancora oggi avvengano evasioni in modo così rocambolesco solo perché, proprio l’amministrazione, non ha ancora effettuato i necessari interventi strutturali».

"Quel che sta succedendo nelle ultime settimane nelle carceri italiane è sconcertante"

Di vero e proprio “terremoto penitenziario” parla Donato Capece, segretario generale del Sappe: «Quel che sta succedendo nelle ultime settimane nelle carceri – tra suicidi, aggressioni, risse, evasioni - è sconcertante, di inaudita gravità ed è la conseguenza dello scellerato smantellamento delle politiche di sicurezza delle carceri attuato nel passato. Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più e ha assoluta necessità di interventi urgenti. Sono anni che il Sappe denuncia che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, l’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza in organico di poliziotti penitenziari, il mancato finanziamento per i servizi antintrusione e anti-scavalcamento. Eppure, la politica se n’è completamente fregata».

 

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