Rubato il tricolore dal pennone dei Bersaglieri
Ad accorgersi della sparizione della bandiera dal monumento ai fanti piumati di Casone è stato Angelo Crivelli, che ha denunciato il furto alle forze dell’ordine.
Continua la sarabanda vandalica a Marcallo con Casone.
Sparita la bandiera italiana dal monumento ai Bersaglieri di Casone
Questa volta non è stato un atto che ha toccato con grandi spese il portafoglio dei marcalcasonesi, ma certamente i sentimenti di ogni cittadino. La bandiera nazionale che sventolava fino a settimana scorsa sul pennone del monumento dei Bersaglieri di Casone non sbandiera più. Qualche mano ignota si è impadronita del tricolore. Come condanna in una nota l’Amministrazione comunale, «Il rispetto delle istituzioni è la base di ogni società civile», ma allora siamo caduti così in basso?
Ad accorgersi della sparizione del tricolore è stato Angelo Crivelli,
Il monumento sorge sulla rotonda della circonvallazione interna di Casone all’altezza di via Sciesa, un blocco di granito alto due metri con fissato un bassorilievo bronzeo che raffigura il viso con cappello piumato di un bersagliere. A fianco, il pennone di almeno cinque metri, il tutto all’interno di un parchetto. Ad accorgersi del furto è stato il casonese Angelo Crivelli, ideatore e promotore del monumento nel lontano 2009 sotto l’Amministrazione del senatore Massimo Garavaglia.
"Nessun danno al monumento ma il gesto rimane spregevole"
Crivelli, persona autorevole nel mondo delle camicie cremisi, è stato prima vicepresidente per sei anni, poi presidente per nove anni e adesso consigliere dell’Associazione nazionale Bersaglieri della provincia di Milano. Ha detto:
"Ho avvertito della sottrazione sabato pomeriggio, passando da via Aldo Moro. Sparita la bandiera, sul terreno si notavano sparsi i lacci di plastica che si usano per fissare i cavi elettrici che io utilizzo per bloccare la bandiera al pennone. Nessun danno al monumento ma il gesto rimane spregevole".
"Collocheremo quattro colonnine unite tra loro da una catena"
Angelo Crivelli ha denunciato il fatto alle forze dell’ordine e al sindaco Fausto Coatti che ha assicurato la rimozione delle due panchine per posizionare quattro colonnine unite tra loro da una catena a salvaguardia del monumento.