Operatori medici come volontari e una croce invece della cometa

Rosate, Presepe dedicato agli eroi del Covid. FOTO

Operatori medici e volontari nei panni dei pastori, una croce invece della stella cometa. Ma non tutti i rosatesi sembrano avere gradito...

Rosate, Presepe dedicato agli eroi del Covid. FOTO
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Operatori medici e volontari nei panni dei pastori, una croce invece della stella cometa. Ma non tutti i rosatesi sembrano avere gradito...

Rosate, Presepe dedicato agli eroi del Covid

E' una tradizione nella tradizione: l'allestimento del presepe in piazza a Rosate non è mai banale. Ed è così anche in questo 2020 a sua volta eccezionale. I volontari del Comune che da due anni a questa parte hanno raccolto l'eredità del Maestro presepista Emilio Nidasio, ideatore delle suggestive rappresentazioni del recente passato, hanno infatti voluto affidare alla loro opera un messaggio ben chiaro.

La stella cometa della Natività è stata sostituita da una croce della farmacia, i due pastori, che mantengono i volti del sindaco Daniele Del Ben e del parroco don Virginio Vergani, indossano una mascherina e gli speciali indumenti isolanti degli operatore sanitario, con in più - per uno dei due - una pettorina arancione da volontario. Il riferimento è naturalmente alla pandemia di Covid 19 che ha stravolto Rosate come il resto del mondo, per quello che diviene così un omaggio a chi, più di ogni altro, si è trovato in prima linea a contrastare il virus.

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Riferimento forte all'attualità che non è passato inosservato ed è stato apprezzato da molti. Ma non da tutti: qualcuno avrebbe infatti preferito ritrovare nel Natale e nelle sue tradizioni quelle certezze che sono state scosse da un anno terribile e non ulteriori riferimenti al dolore ed ai sacrifici di questi mesi.

Il sindaco Del Ben è tra chi ha plaudito alla scelta dei “presepisti” e, pur mostrando comprensione verso le posizioni dei detrattori, ha rivendicato la vocazione del Presepe rosatese a suscitare riflessioni sulla realtà. Ancora impressa nella memoria la Natività del 2014, che Nidasio volle porre su un barcone in mezzo al mare, a testimonianza del dramma dei migranti. Il dibattito si è alimentato anche sui social.

L'amministratore della pagina dedicata al paese, Fabio Brochetti, esperto di storia e tradizioni locali, ha approvato la scelta pubblicando alcune immagini: «La fede e il volontariato, nella tragedia della pandemia che ci ha colpito, sono gli elementi dominanti di questa rappresentazione  Bello, complimenti». Qualcuno ha commentato, rivolto agli operatori sanitari: «Sono loro i pastori che hanno vegliato su tutti noi! Grazie di cuore». Altri invece non hanno nascosto le proprie riserve: «Non facciamo pesare pure le feste ai nostri bambini...» TORNA ALLA HOME

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