Cerro Maggiore

"Rinuncerò alla mia dose di vaccino finchè non sarà approvata la legge sui defibrillatori"

L'iniziativa di Mirco Jurinovich, soccorritore e presidente dell'associazione "Sessantamilavitedasalvare" per chiedere che gli strumenti salvavita in caso di arresto cardiaco siano utilizzabili da tutti

"Rinuncerò alla mia dose di vaccino finchè non sarà approvata la legge sui defibrillatori"
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"Rinuncerò alla mia dose di vaccino finchè non sarà approvata la legge sui defibrillatori": l'iniziativa di Mirco Jurinovich, soccorritore di Cerro Maggiore che chiede che lo strumento salvavita in caso di arresto cardiaco possa essere utilizzato da tutti.

"Rinuncerò alla mia dose di vaccino finchè non sarà approvata la legge sui defibrillatori"

L'iniziativa è annunciata dallo stesso Mirco Jurinovich, soccorritore di Cerro Maggiore e presidente dell'associazione "Sessantamilavitedasalvare" impegnata da anni nella diffusione dei defibrillatori (strumenti che possono salvare la vita in caso di arresto cardiaco) sul territorio. "In qualità di operatore del 118 di Regione Lombardia e di presidente dell’associazione 60milavitedasalvare rinuncerò alla dose di vaccino a me destinata fintantoché il disegno di legge 1441 non verrà definitivamente approvato e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale" ha reso noto Jurinovich, che si è rivolto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, da una comunicazione dell'Avis Legnano rispondendo alle domande di Federico Caruso.

Le motivazioni

Jurinovich spiega: "I defibrillatori sono di facile utilizzo, ci sono comandi vocali che vanno semplicemente seguiti. Il guaio è che per utilizzare i defibrillatori del primo tipo, cioè quelli attualmente diffusi in Italia, è necessaria una formazione. È un percorso a cui dal 2001 possono accedere anche i cosiddetti 'laici', cioè persone che non fanno parte dell’ambito sanitario. Questo percorso formativo ha raggiunto una certa uniformità solo negli ultimi anni, mentre prima poteva prevedere 5 ore di formazione come 32. Oggi c’è una certa omogeneità e i corsi tendono a essere da 5 ore. In ogni caso, l’esigenza di una formazione richiede che, quando si verifica un possibile arresto cardiaco, non solo ci sia un defibrillatore nelle vicinanze, ma anche una persona formata all’utilizzo. Il disegno di legge di cui parlavamo introdurrebbe anche la possibilità di accedere liberamente agli apparecchi, che come dicevamo non danno a chi li usa alcuna discrezionalità sul loro utilizzo: è sempre la macchina a decidere se è necessaria o meno la scarica. Purtroppo l’instabilità politica italiana incide anche sull’esito di leggi importanti come questa, in cui una firma può salvare la vita di migliaia di persone. Ci auguriamo che il messaggio arrivi nelle sedi dovute. Questa, in cui una firma può salvare la vita di migliaia di persone. Ci auguriamo che il messaggio arrivi nelle sedi dovute".

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