Riciclaggio internazionale e truffa, la Finanza sequestra 3 milioni e mezzo
I soldi finivano all'estero grazie a fatture false, poi venivano investiti o entravano in conti correnti russi.
Accusati di riciclaggio internazionale e truffa 15 soggetti, uno di loro è stato arrestato.
Riciclaggio internazionale e truffa scoperti dalla Finanza
Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Varese ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di un soggetto ritenuto responsabile dei reati di riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e tributari. Contestualmente è stato eseguito il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni, per circa 3,5 milioni di euro, riconducibili anche agli altri 14 soggetti indagati a piede libero.
Soldi in nero nascosti all'estero
I provvedimenti sono stati emessi al termine di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano tramite il Sostituto Procuratore Gaetano Ruta. L'indagine ha svelato l'illecito di un imprenditore che grazie alla collaborazione di alcuni "consulenti" avrebbe nascosto all'estero ingenti somme di denaro frutto per la maggior parte di tfasse non pagate in Italia. L'attività degli investigatori ha permesso di far emergere l'attività di un'associazione a delinquere attiva fra Milano, Torino, L'inghilterra e la Svizzera. Questa permetteva, a chi ne faceva richiesta, di trasferire all'estero ingenti somme di denaro, patrimoni immobiliari, assets di aziende in crisi per eludere provvedimenti di natura cautelare.
Come funzionava l'organizzazione
L'organizzazione metteva a disposizione dei propri "clienti" alcune società cartiere che, tramite l’emissione di fatture false, fornivano giustificazione formale al drenaggio verso l’estero del denaro. Una volta uscite dall’Italia, le disponibilità finanziarie venivano impiegate in ragione delle esigenze dei richiedenti. Fra le opzioni che venivano offerte vi era la possibilità di impiego delle somme in investimenti di natura finanziaria o immobiliare oppure potevano finire su conti correnti accesi presso istituti di credito russi (precedentemente intestati al cliente) che erano muniti di carte di credito liberamente utilizzabili Italia in maniera del tutto anonima. Inoltre le disponibilità finanziarie potevano essere destinate ad una società finanziaria di diritto danese che, stipulando un fittizio contratto di finanziamento con il cliente, consentiva a quest’ultimo di rientrare in possesso del proprio capitale ormai ripulito.
Professionisti del riciclaggio
Un servizio di "riciclaggio professionale" secondo la Guardia Finanza, offerto da soggetti che mettevano a disposizione della clientela le proprie conoscenze, strutture ed esperienze illecite. Al termine delle indagini, che hanno portato all'arresto di un soggetto, ne sono stati segnalati 14 come "clienti" delle prestazioni illecite, responsabili a vario titolo di sequestro preventivo di beni, emesso dall’Autorità Giudiziaria, per un ammontare circa 3,5 milioni di euro.
LEGGI ANCHE: Maxi discarica abusiva (26mila metri quadrati) sequestrata dalla Guardia di Finanza