Riciclaggio denaro sporco due commercialisti arrestati
L'organizzazione era riuscita a incassare circa 110 milioni di euro in contributi pubblici, riconosciuti per il miglioramento dell’efficienza energetica nazionale. Denaro che veniva poi riciclato in Italia e all’estero.
Riciclaggio denaro sporco due commercialisti arrestati.
Riciclaggio denaro sporco
Una truffa ai danni dello Stato per oltre 700 milioni. La Guardia di Finanza di Torino, su ordine della locale Autorità Giudiziaria, ha arrestato sei persone, tra cui due commercialisti, ed eseguito 50 perquisizioni in abitazioni, studi professionali e sedi di società ubicate in tutta Italia. Un’organizzazione che è riuscita a incassare circa 110 milioni di euro in contributi pubblici, riconosciuti per il miglioramento dell’efficienza energetica nazionale. Denaro che veniva poi riciclato in Italia e all’estero.
Le indagini
Le attività sono state condotte dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Torino e coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino. Si tratta di un seguito dell’indagine che, lo scorso 27 ottobre, aveva portato all’arresto di 26 persone.
La cronaca
Secondo la ricostruzione degli investigatori, gli accertamenti volti a rintracciare il denaro frutto delle truffe hanno evidenziato la partecipazione alle attività di riciclaggio di ulteriori soggetti. Alcuni dei truffatori coinvolti, inoltre, sono stati a loro volta raggirati, cadendo vittime degli inganni orditi dai soggetti ai quali si erano rivolti per riciclare il denaro. Infatti un commercialista milanese, unitamente a un altro soggetto, approfittando della preoccupazione e paura dei loro “clienti” per possibili controlli, attraverso la millantata conoscenza di pubblici funzionari, hanno richiesto e ottenuto dagli autori della truffa somme di denaro con il pretesto di comprare il favore di appartenenti alle forze dell’ordine che direttamente o indirettamente avrebbero dovuto “insabbiare” le indagini.
Anche un avvocato coinvolto
Al raggiro dei truffatori avrebbe preso parte anche un avvocato del foro di Torino. Si tratterebbe del legale di alcuni degli indagati che ha percepito oltre 3 milioni di euro. Dovrà rispondere alle accuse di millantato credito e ricettazione.