Rho saluta Primo Pancera, il maratoneta
Aveva 82 anni ed è scomparso improvvisamente, tappezziere di professione, aveva tre grandi amori: la sua famiglia, la corsa e la squadra di calcio dell’Inter
Primo di nome e spesso anche di fatto sotto lo striscione d'arrivo nelle gare di corsa alle quali ha partecipato nella sua vita. E’ scomparso nei giorni scorsi a 82 anni Primo Pancera tappezziere di Rho con l'hobby della maratona molto conosciuto in città.
Dopo aver lavorato tutto il giorno per realizzare divani e tendaggi, percorreva 100 km di corsa alla settimana
Acqua, vento, neve, niente fermava il pensionato rhodense che con qualsiasi condizione atmosferica, dopo aver lavorato tutto il giorno per realizzare divani e tendaggi, percorreva 100 km di corsa alla settimana. In tanti lo ricordano correre per le strade di Rho in preparazione alle gare in programma. Gare nazionali come la Maratona di Roma o di Venezia o internazionali come la famosa Maratona di New York dove ha gareggiato nel 1991, e nel 1995 a Los Angeles. «Correre per le strade della Grande Mela - ci aveva raccontato all’epoca Primo Pancera - è una emozione indescrivibile».
Tre grandi amori, la famiglia, la maratona e la "sua" Inter
Un «incontro», quello tra Primo Pancera e la maratona, avvenuto nel 1980 alla soglia dei 40 anni.
«Sono sempre stato un grande appassionato di sport - ci aveva raccontato il maratoneta rhodense - Fino a 22 anni ho giocato a calcio nella Rhodense, poi ho coronato la mia grande passione per la bicicletta, indossando per 15 anni la maglia del Velo Sport Rho, con la quale ho partecipato a numerose gare dilettantistiche su strada, Infine, spinto dagli amici, ho scoperto la maratona che è diventata la mia grande passione».
Non solo la maratona, oltre alla famiglia e al lavoro che erano dei punti fermi nella vita di Primo Pancera, uno dei suoi grandi amori sportivi era l’Inter.
Una persona stimata e benvoluta
Spesso in passato lo si vedeva fuori dal bar Santuario, allora sede del Milan Club Rho, scherzare e sfottersi con gli amici di altre squadre. Un uomo distinto, stimato e benvoluto da tutti che negli ultimi anni ha aiutato i figli nella gestione del bar situato sotto i portici della Galleria Europa.
E la dimostrazione che Primo fosse una persona benvoluta la si è avuta nel pomeriggio di lunedì quando la chiesa parrocchiale di Passirana si è riempita di persone per stringersi attorno alla moglie Giusy e ai figli Lara e Roberto e per dare l’ultimo saluto a quell’uomo che tutti ricordano correre con qualsiasi condizione di tempo per le strade della sua Rho.