Preghiera, canti e festa in via Crivelli per il sacrificio islamico VIDEO E FOTO
Presente il parroco, assente la Giunta.
Preghiera, canti e festa in via Crivelli per il sacrificio islamico: la tanto temuta festa dell'Eid si è rivelata un momento pacifico di fede e condivisione. Tante le famiglie islamiche che, una dopo l'altra, sono arrivate mercoledì 14 agosto nell'ex area fiera di via Crivelli, a partire dalle 8. Prima alcuni uomini, intenti a predisporre i tappeti e lo spazio per la preghiera, quindi mamme e bimbi che si sono disposti in uno spazio ad hoc, separato da quello riservato agli uomini, come prevede la tradizione islamica. Persone di origini diverse (marocchini, pachistani, egiziani..) uniti nella fede islamica, ma anche desiderosi di condividere coi cristiani magentini un momento importante.
Preghiera, canti e festa in via Crivelli per il sacrificio islamico: la tanto temuta festa dell'Eid si è rivelata un momento pacifico di fede e condivisione.
Preghiera, canti e festa in via Crivelli per il sacrificio islamico: la tanto temuta festa dell'Eid si è rivelata un momento pacifico di fede e condivisione.
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Preghiera, canti e festa in via Crivelli per il sacrificio islamico
Nessun animale sgozzato, come ampiamente previsto, ha fatto capolino nell'area di via Crivelli: solo patatine, dolciumi e caramelle per i più piccoli, oltre ai colori di molti abiti tradizionali dei paesi d'origine. Ad assistere alla festa, esponenti illustri della società civile magentina: in primis il prevosto, don Giuseppe, "ospite d'onore", invitato anche a fare un saluto a fine festa. Da lui un plauso: "La festa non va giustificata, è voglia di stare insieme e condivisa. Questa festa, che ricorda il sacrificio di Abramo, è una bella occasione per camminare insieme. Oggi trionfa la fede, auguri agli amici musulmani". Con lui un altro magentino illustre, il presidente della Pro loco Pietro Pierrettori, anche lui chiamato ad un saluto, così come il segretario dem Luca Rondena, presente con alcuni esponenti Pd tra cui il consigliere comunale Paolo Razzano. Plauso anche per l'ingegner Tino Viglio, ex assessore di Forza Italia, che ha aiutato la comunità islamica a presentare un importante documento per la sicurezza in Comune, senza cui la festa sarebbe stata impedita. E ancora ecco don Davide e diversi magentini condividere la festa.
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I commenti
Canti, preghiere, il sermone in arabo dell'Imam, poi tradotto da Munib Ashfaq in italiano. Munib ha evidenziato la vittoria dei magentini di fede islamica nel poter celebrare la festa. "Oggi non è il giorno delle polemiche, ma della festa, è stato bello condividerla con chi, come noi, vive a Magenta", ha commentato. I grazie si sono sprecati: dal prefetto alle autorità, passando per chi ha sostenuto la battaglia dell'associazione Moschea Abu Bakar. Nessun esponente della Giunta si è fatto vedere in via Crivelli, addobbata a festa con palloncini e una bella bandiera italiana che sventolava. Secondo i beninformati il sindaco Chiara Calati ha vietato ai suoi di presenziare, ma da palazzo Formenti nessun commento ufficiale. Presenti a titolo personale il capogruppo di Noi con l'Italia Massimo Peri e la segretaria Mariarosa Cuciniello, che, però, non rappresentavano l'Amministrazione, con cui, tra l'altro, dopo l'esclusione del sindaco dal partito, sono ai ferri corti.
Il sacrificio... a tavola
Dopo la preghiera, la festa del sacrificio, proseguirà a tavola. Alcune donne di fede islamica ci hanno raccontato cosa prevede il menù: un riso speciale, carne, preferibilmente agnello, cucinato con le spezie e diviso in tre parti, di cui una destinata ai poveri. Si consumerà dopo la preghiera di rito. Per i bimbi, l'occasione per ricevere qualche mancia da mettere nel salvadanaio. Una festa in famiglia e con gli amici, da condividere nella fede e a tavola.
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