"Piste ciclabili, così non va"
Fiab Abbiateinbici: "Se non sono inserite in un sistema di mobilità che garantisca lo spostamento in sicurezza dall’inizio alla fine, è preferibile non averle".
"Corsie e piste ciclabili? I percorsi riservati alle bici ci piacciono ma a volte, se non sono di buona qualità e inseriti in un sistema di mobilità che garantisca lo spostamento in sicurezza dall’inizio alla fine, è preferibile non averli, perché poi chi pedala è obbligato a utilizzarli anche se pericolosi". A parlare è l'associazione Fiab Abbiateinbici di Abbiategrasso.
"Piste ciclabili, così non va": due esempi
"La corsia ciclabile di via Giramo, dalla quale il ciclista deve uscire ogni pochi metri per evitare i 12 tombini e 11 pali che si incontrano in 500 metri, e la pista promiscua pedonale e ciclabile di via Lomellina–Statuto, dove pedoni e ciclisti sono in continuo conflitto di interessi. In un contesto urbano, con semplici misure di moderazione e mitigazione del traffico, si possono ridurre significativamente i rischi in strada anche senza piste ciclabili. Queste si fanno se c'è uno spazio sufficiente e con uno "scopo", perché dirette a luoghi di interesse collettivo (scuole, ospedali, zone commerciali, stazione…). Se sono ben progettate e segnalate, le persone le usano; gli spezzoni che non vanno da nessuna parte sono inutili".
"Inviate numerose segnalazioni"
"In questi anni abbiamo mandato all'Amministrazione decine di segnalazioni, proposte e documenti per una città a misura delle persone, tutte rimaste senza risposte - conclude Fiab Abbiateinbici - Le recenti dichiarazioni del vicesindaco Albetti a favore di un modello più sostenibile di mobilità ci fanno piacere e ci auguriamo che nei prossimi mesi vengano fatte per il traffico scelte coerenti con questa nuova visione".