I pendolari scrivono a Babbo Natale: “Regalaci qualcuno che pensi a noi”

Non resta che affidarsi a qualche "entità superiore" sperando che possa portare in dono, un po' di puntualità, un po' di impegno, un po' di attenzione.

I pendolari scrivono a Babbo Natale: “Regalaci qualcuno che pensi a noi”
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I pendolari scrivono a Babbo Natale. Non resta che affidarsi a qualche “entità superiore” sperando che possa portare in dono, un po’ di puntualità, un po’ di impegno, un po’ di attenzione e un po’ di serenità a chi, ogni giorno, viaggia sui treni. Questo devono aver pensato i viaggiatori di Trenord.

I pendolari scrivono a Babbo Natale

La lettera, pubblicata sul sulla pagina Facebook del Comitato Pendolari del Meratese, è firmata da un “pendolare buono e arrabbiato”, uno dei tanti verrebbe da dire. La missiva ben descrive  il sentimento di amarezza di chi, ogni giorno, è costretto a una lotta che sembra molto simile a quella combattita da Don Chisciotte contro i mulini a vento.

La lettera

Caro babbo Natale il 2017 è quasi finito, mancano pochi giorni ma posso già fare un bilancio.

E’ stato un anno difficile, ho fatto il pendolare tutto l’anno ma sono stato bravissimo, ho sempre pagato l’abbonamento del treno, mi sono svegliato prima dell’alba tutti i giorni per correre in stazione e riuscire a trovare un posto per parcheggiare la macchina e tutte le volte che non ho trovato posto non ho detto nemmeno una parolaccia, sono scappato via e ho parcheggiato anche ad un chilometro di distanza.

La situazione

E’ vero qualche volta mi sono arrabbiato, anzi SPESSO mi sono arrabbiato . Ormai tutti i giorni a partire dal primo maggio (festa dei lavoratori ma non dei pendolari) i treni sono perennemente in ritardo, vengono cancellati con una frequenza impressionante, sono sporchi, inefficienti, con le porte bloccate, i finestrini riparati alla meglio, con il condizionamento rotto, con i freni puzzolenti e pericolosi per la nostra salute e per la salute di chi sul treno ci lavora.

Rabbia e… paura

Mi sono arrabbiato anche qualche giorno fa quando un vagone della mia linea, la Milano-Lecco-Sondrio-Tirano  è andato a fuoco nella stazione Centrale  e solo il caso ha voluto che nessuno fosse sul treno. Non oso nemmeno immaginare cosa sarebbe successo se fosse accaduto un giorno qualunque della settimana, nell’orario di punta, quando viaggiamo tutti assiepaticome sardine.

Le richieste a Babbo Natale

Se anche tu come me pensi che io sia stato buono per il  2018 ti chiedo

  • Dei politici seri che in Regione si occupino dei nostri problemi con onestà e non ci promettano a gran voce investimenti da 1.6 miliari di euro per nuovi treni ma poi alla prima occasione, quasi di nascosto, non votano un emendamento inquietante che dei 35 milioni messi a disposizione per nuovi treni nel triennio 2018-2020 ben 0.5 non li spostano al bilancio 2021.
  • Una società che gestisca al meglio i soldi che Regione e noi pendolari diamo e che faccia seriamente il proprio lavoro garantendo la puntualità dei treni, l’efficienza e la manutenzione degli stessi e che ci faccia viaggiare in maniera degna di una regione virtuosa come la Lombardia vanta di essere
  • Una Rfi efficiente e attenta nel mettere in condizione i treni di viaggiare sicuri e regolari senza che con il clima temperato della nostra regione si blocchino i treni  per4 centimetri di neve  o che accumolino ritardo per la nebbia… tipica proprio della nostra pianura
  • Dei giornali che anzichè limitarsi  a dire “il treno xxx oggi ha avuto 30 minuti di ritardo”, raccontino come “centinaia di persone sono arrivate tardi al lavoro e hanno perso 30 minuti di vita, delle proprie passioni, dei propri affetti, e questo non una volta all’anno ma decine di volte in pochi mesi

Tutto questo Caro Babbo Natale è il minimo che ti posso chiedere e sono sicuro che tu mi ascolterai perchè tu non sei come i nostri politici che in Regione non si degnano di rispondere alle lettere dei nostri sindaci e dei nostri comitati dei pendolari.

Un pendolare buono e arrabbiato

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