Parabiago in lutto per la scomparsa dello storico vigile Angelo Borsani
Si è spento nei giorni scorsi all'età di 76 anni. «Presenza costante a mercati e scuole».
La città di Parabiago piange lo storico vigile Angelo Borsani: «Una presenza costante a mercati e scuole».
Percorso e doti umane dello storico vigile
Era nato e cresciuto nella Città della Calzatura. Qui aveva svolto la sua brillante carriera tra le file dei vigili diventando un vero e proprio pilastro per l’intera comunità. Stiamo parlando di Angelo Borsani, l’ex agente venuto a mancare nei giorni scorsi all’età di 76 anni. Proverbiale il suo senso per le Istituzioni. Proverbiale pure la sua umanità.
I ricordi degli amici
Chi lo ricorda oggi, infatti, ne mette in risalto soprattutto le doti umane. Quelle di un collega sempre disponibile, pronto a tendere la mano in caso di bisogno. Amava condividere esperienze e stare tra la gente. La sua figura viene accostata a quella di un agente di Polizia Locale che prediligeva la linea morbida. Dava una seconda possibilità a tutti. Di fronte ai casi recidivi, però, non poteva che ricorrere allo strumento repressivo delle multe. Secondo i racconti forniti dai suoi ex colleghi, Angelo amava trascorrere le giornate in servizio. Era presente ai mercati rionali come a scuola. Tra le sue passioni c’era poi quella per la caccia.
"Per me è stato un carissimo collega. Il nostro motto era educare, prevenire e reprimere"
Fermo Venegoni, collega storico ed ex comandante, ne ha tracciato un ricordo in questa maniera:
«Angelo è stato un carissimo collega. Siamo stati assunti insieme al Comando dei vigili alla fine degli anni '60. Siamo stati coscritti. E abbiamo dato una scossa all'allora comando composto da persone piuttosto anziane. Con l'arrivo di due giovani abbiamo infatti portato una ventata di novità. Il comandante dell’epoca ci aveva inculcato i valori del comando, dopo aver fatto il corso di aggiornamento in sinergia col Comune di Milano. “Educare, prevenire e reprimere”, è il motto che ci ha guidato durante l’attività di controllo delle strade. Cercavamo soprattutto di stare vicino ai cittadini, fornendo aiuto a questi ultimi». Angelo, continua l’ex collega e amico, «si è occupato dei mercati rionali. E ha sempre svolto il lavoro al fianco degli ambulanti. Tanto bravo nello svolgimento delle sue mansioni che lo conoscevano tutti. I bambini lo ricordano al lavoro alle scuole di via IV novembre/Manzoni dove ed era diventato punto di riferimento. Insomma, Angelo ha segnato la storia del paese».