Bareggio

Omicidio Sarullo, dopo 12 anni la svolta

Il custode del laghetto della Bergamina morì annegato nel tentativo di sfuggire a un'aggressione.

Omicidio Sarullo, dopo 12 anni la svolta
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Dopo oltre dodici anni arriva a una svolta l’inchiesta sulla morte di Salvatore Sarullo, il custode del «Laghett di Amis» in località Cascina Bergamina a Bareggio annegato nella notte fra il 15 e il 16 giugno 2009 a seguito delle ferite riportate dopo un tentativo di rapina da parte di una banda di nomadi.

Omicidio Sarullo, dopo 12 anni la svolta

Martedì il gup milanese Guido Salvini ha infatti accolto la richiesta del pm Giovanni Tarzia e ha rinviato a giudizio davanti alla prima Corte d’Assise di Milano il romeno Marius Elvis Draghici, 39 anni, in Italia senza fissa dimora e «dichiarato irreperibile» l’1 ottobre di due anni fa, come si legge nel decreto che dispone il giudizio. La prima udienza del processo, in cui Draghici dovrà rispondere di rapina e omicidio preterintenzionale, è fissata per martedì 16 novembre.

Per sottrarsi all'aggressione si gettò in acqua

Secondo la ricostruzione dell’accusa, Draghici «in concorso con altri soggetti allo stato non identificati» avrebbe dapprima tentato di rubare all’interno dell’abitazione del bareggese (di origini siciliane) Sarullo per poi, una volta scoperto dalla vittima, aggredirlo «con una trave e un bastone di legno chiodato procurandogli gravi lesioni personali», si legge ancora negli atti.
A quel punto Sarullo, "nel tentativo di sottrarsi alla violenta e brutale aggressione, si tuffava nelle acque dell’adiacente laghetto, unica possibile via di fuga, dove, a causa di una capacità natatoria sensibilmente ridotta dalle ecchimosi dorsali, dalla duplice frattura costale e dalla frattura della caviglia sinistra conseguenti alle lesioni subite, trovava la morte per annegamento".

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