BOCCHE CUCITE

Omicidio Ravasio, un'udienza all'insegna del silenzio prima dell'esame degli imputati

Due delle figlie della mantide e il vigile si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. "Sbagliato ricostruire retaggi sulla fede di Adilma, specie se basandosi su un pezzo di carne rimasto nella pentola"

Omicidio Ravasio, un'udienza all'insegna del silenzio prima dell'esame degli imputati
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Un'altra mattinata densa di testimonianze ma che si è contraddistinta, al contempo, per il silenzio. E' quella andata in scena oggi, lunedì 9 giugno, davanti alla Corte d'Assise del Tribunale di Busto Arsizio dove è in corso il processo per l'omicidio di Fabio Ravasio, il 52enne morto travolto da un'auto mentre si trovava in sella alla propria bicicletta la sera del 9 agosto 2024 tra Casorezzo e Parabiago. Uno schianto fatale frutto non di un incidente ma di un piano omicida, quello orchestrato, secondo l'accusa, dalla compagna della vittima, Adilma Pereira Carneiro, che avrebbe coinvolto altri sette complici, finiti alla sbarra insieme a lei, per motivi legati all'eredità.

fabio ravasio

Fabio Ravasio, la vittima dell'omicidio dello scorso 9 agosto

Pochi scossoni durante l'udienza

Nel corso della penultima udienza la madre della vittima, Annamaria Trentarossi, aveva reso una testimonianza fiume da cui era emerso tutto il suo strazio e nel corso della quale aveva accusato la mantide di aver "azzerato la nostra vita", definendola "un mostro che perdonerò mai", mentre Pereira Carneiro aveva parlato di accuse "assurde", spiegando che non aveva ragioni per restare legata sentimentalmente al compagno e che aveva disponibilità di denaro maggiori rispetto allo stesso, sottolineando: "Se la mia intenzione era quella di ottenere il suo patrimonio, allora perché non ho divorziato o non l'ho sposato o non gli ho fatto riconoscere i gemelli (i gemelli riconosciuti da Marcello Trifone, marito della donna nonché uno degli imputati, ndr)?». Oggi invece la seduta è stata di routine e ben tre testi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Una mattinata di... silenzi

Un'udienza segnata dai silenzi, quelli che hanno visto protagonisti due delle figlie dell'imputata e l'agente di Polizia Locale. Quest'ultimo è accusato di favoreggiamento per aver rivelato informazioni circa il funzionamento delle telecamere per la videosorveglianza delle strade e si sarebbe interessato alla pratica della richiesta di residenza della donna, che conteneva a sua volta il riconoscimento dei gemelli da parte di Ravasio, su cui è stato aperto un processo parallelo. Elementi questi che sono venuti a galla sempre stamane attraverso altre due testimonianze.

"Udienza neutra, è lecito avvalersi della facoltà di non rispondere"

L'avvocato che difende Adilma, Edoardo Rossi, ha così dichiarato al termine della mattinata:

"E' stata una mattinata con meno circostanze giuridicamente rilevanti ai fini dei fatti per cui si procede. Una mattinata neutra. E' diritto delle persone quello di avvalersi della facoltà di non rispondere".

Il tema dei riti religiosi

L'avvocato si è poi soffermato sulla questione dei riti religiosi che sono stati attribuiti alla mantide e lo ha fatto dopo che stamane un testimone, che aveva ispezionato casa della Pereira, ha riferito del ritrovamento di una pentola contenente "materiale organico maleodorante".

"Viene fatta una descrizione distonica rispetto alla realtà dei fatti della religione della mia assistita. Si afferma che c'era del materiale organico nella pentola quando in realtà era un pezzo di carte che, certo, se lasciato lì per tempo diventa maleodorante e va in putrefazione. Sbagliato quindi ricostruire retaggi attorno alla fede di Adilma. Se ci stupiamo per ogni tipo di manifestazione legata alle singole religioni, diventiamo anche poco umani". 

Un cerchio contro Adilma?

Sempre Rossi ha fatto riferimento al "cerchio che si sta creando" contro la mantide:

"Sin dal principio gli altri imputati hanno tracciato questa strada. Ognuno è depositario della propria idea dei fatti a cui viene attribuito un valore. Sin dai primi giorni dei fermi ci sono state subito le accuse contro di lei".

Il legame coi figli mentre la donna è in carcere

Lo stesso ha inoltre aggiunto:

"Il tema dei figli, del carcere,  è importante e segnato dall'impossibilità di di Adilma di non aver avere rapporti con i figli. Una situazione devastante".

Deciso intanto il menù delle prossime udienze

Nel corso del pomeriggio, il presidente della Corte Giuseppe Fazio ha reso nota la scaletta delle prossime udienze. Lunedì 16 luglio ci sarà l'esame dell'imputato Fabio Oliva, che avrebbe sistemato l'auto utilizzata per compiere il delitto, poi quelli di altri due figli della brasiliana. Il 7 luglio sarà la volta di Massimo Ferretti, amante della donna e proprietario del bar dove era stato pianificato l'omicidio, di Mirko Piazza, accusato di aver fatto da palo durante il sinistro mortale, di "Blanco", che avrebbe finto un malore per spostare l'attenzione dei soccorritori giunti sul luogo dell'investimento mortale, edi  Fabio Lavezzo, fidanzato di una delle figlie di Adilma e anch'egli accusato di aver fatto da palo. Il 14 luglio parleranno infine Trifone, Igor Benedito, figlio della donna, che era alla guida dell'auto che investì Fabio, e infine toccherà alla mantide.

 

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