Omicidio Ravasio: "La mantide faceva le macumbe per far ammalare Fabio e prendersi la sua eredità"
Parla la sorella di Massimo Ferretti, amante di Adilma Pereira Carneiro e uno degli otto imputati nel processo che intende fare luce sull'omicidio del parabiaghese dello scorso 9 agosto

"La mantide faceva le macumbe a Ravasio per fargli venire un tumore. Le faceva anche nei confronti del cugino. Voleva la loro eredità". A dichiararlo è stato nella mattinata di oggi, lunedì 12 maggio, davanti alla Corte d’Assise di Busto Arsizio presieduta da Giuseppe Fazio la sorella di Massimo Ferretti, uno degli otto imputati nell'ambito del processo che intende fare luce sulla morte di Fabio Ravasio. Il 52enne era stato investito e ucciso il 9 agosto scorso tra Parabiago e Casorezzo sulla base di un piano ordito, secondo l'accusa, dalla compagna brasiliana Adilma Pereira Carneiro, 49enne.
Fabio Ravasio è la vittima dell'omicidio avvenuto il 9 agosto 2024 tra Casorezzo e Parabiago
Le parole della donne davanti alla Corte d'assise del Tribunale di Busto Arsizio
E' proprio attorno a quest'ultima che si è svolto il ragionamento della donna che gestisce una tabaccheria in città. Adilma descriveva infatti Ravasio quale "uomo cattivo, che la picchiava e molestava".
"La conobbi a febbraio 2023 - ha spiegato la testimone - Lei era solita recarsi nel mio negozio a comprare gratta e vinci, sigarette e tabacco (per il figlio). Era una buona abbiente. Entrai in confidenza con lei, dopo le remore iniziali, e mi disse che era mamma di otto figli, i primi tre dei quali avuti in Brasile mentre gli altri frutto della relazione con un imprenditore di elettricità in Francia. Una volta morto il marito lei si era presa le quote di questa società, mi raccontava. Mi disse anche che voleva iscriversi per fare l'ostetrica in Svizzera, dove voleva acquistare un immobile. Un giorno mi disse indagò sulla mia famiglia. Un geometra parabiaghese le diede informazioni sul nostro patrimonio, le interessavano i soldi".
"Mio fratello perse la testa, Adilma mi diceva che faceva delle macumbe per far ammalare Ravasio (e il cugino) di tumore, così si sarebbe assicurata l'eredità"
Ma Ferretti e Adilma, ha continuato la stessa, "avevano avuto una relazione di cui eravamo tutti consapevoli. Si è sviluppata dopo che lui andò a bere un caffè a casa sua. Dopodiché io non ho più riconosciuto mio fratello, era partito con la testa. Chissà quale lavaggio del cervello le avrà fatto, da allora non era più lo stesso. Aveva allontanato la famiglia, i figli ed io non riuscivo a mettere piede nel suo locale. Una volta sempre Adilma mi disse di aver sognato che mio fratello aveva avuto in incidente d'auto. Poi mi diceva anche che faceva le macumbe a Ravasio perché era un uomo cattivo. Una macumba per fargli venire un tumore, che pensavo lui avesse. Una macumba anche nei confronti del cugino. Voleva la sua eredità. Nel caso fosse morto, il patrimonio sarebbe andato proprio al cugino che doveva quindi essere fatto fuori".
Una seconda testimonianza di tenore analogo
Un'altra testimonianza di tenore simile è arrivata poi da una amica della brasiliana. Amica che l'aveva supportata nella gestione familiare nei momenti successivi al tragico incidente. Anche lei ha parlato di questi rituali. Uno dei quali era stato indirizzato a Ravasio stesso allo scopo di avere "dei soldini" che sarebbero poi tornati utili per "acquistare una cascina" che la mantide avrebbe voluto ristrutturare.