LA DECISIONE

Omicidio Ravasio, la figlia della mantide resta in carcere

La decisione del riesame, che ha rigettato la richiesta di scarcerazione presentata dai legali della figlia di Adilma Pereira Carneiro. Le motivazioni attese in 45 giorni

Omicidio Ravasio, la figlia della mantide resta in carcere

Omicidio di Fabio Ravasio a Parabiago, Ariane Pereira resta in carcere.

fabio ravasio

La vittima dell’omicidio Fabio Ravasio

Ariane resta in carcere

Era stata arrestata lo scorso 26 luglio, a quasi un anno da quel terribile 9 agosto in cui perse la vita il compagno della madre Adilma Pereira Carneiro, il 52enne morto travolto da un’auto al confine con Casorezzo, Fabio Ravasio, anche sulla scia delle parole usate in aula dall’amante della brasiliana Massimo Ferretti, che aveva rivelato della ricerca da parte della figlia della mantide di un killer tra gli zingari del campo di Magenta proprio nelle settimane che avevano preceduto la morte di Ravasio. Per Ariane Pereira Carneiro si erano dunque aperte le porte del carcere di Como, dove ora dovrà restare. Lo ha stabilito in questi giorni il Riesame, che ha rigettato la richiesta di scarcerazione presentata dai legali della giovane rappresentanti dall’avvocato Emanuele De Paola.

Le motivazioni della decisione entro 45 giorni

Una decisione su cui il tribunale delle libertà depositerà le motivazioni in 45 giorni. Oltre ad Ariane, sono già a processo davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Busto Arsizio, altre otto persone. Tra loro anche il fratello di Ariane, Igor Benedito e l’ex compagno Fabio Lavezzo. Il processo tornerà in aula il 6 ottobre, ma quello che coinvolge Ariane sarà una sorta di binario parallelo di cui si attende ancora la definizione del calendario delle udienze.