Omicidio Parabiago il Comune attiva la Tutela minori per i bambini rimasti orfani

Il cordoglio del sindaco Raffaele Cucchi: "Atti da condannare con forza. Servono azioni di sensibilizzazione sempre più incisive".

Omicidio Parabiago il Comune attiva la Tutela minori per i bambini rimasti orfani
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Omicidio Parabiago, le parole del primo cittadino.

Omicidio Parabiago: "Atti da condannare con forza"

All'indomani del delitto che ha sconvolto tutta la città, il sindaco Raffaele Cucchi esprime il proprio cordoglio: "Sono atti da condannare con forza - afferma il primo cittadino - e ancora una volta queste follie sono avvenute all'interno delle mura di casa. Come Comune non smetteremo di promuovere azioni di sensibilizzazione per far sapere alle donne che esistono sul territorio i centri antiviolenza che sono un valido aiuto e che possono fornire alle donne gli strumenti per far fronte e trovare le soluzioni a queste situazioni. Ritengo, infatti, che le donne devono trovare la forza di parlare con chi di dovere per poter essere aiutate a uscire da situazioni pericolose per sé".

La prima preoccupazione tutelare i bambini rimasti orfani

"La nostra prima preoccupazione nel caso di Simona - prosegue Cucchi -, si è rivolta verso i minori, abbiamo quindi attivato da subito i servizi sociali e la tutela minori. Ringrazio il dottor Clerici e la dottoressa Biscardi per la disponibilità e l’immediato intervento in merito".

"Un ferita che dovrà essere rimarginata con azioni di sensibilizzazione"

"Certo - argomenta ancora il primo cittadino -, constatare che, nonostante tutto il lavoro che si fa per sensibilizzare sul tema del rispetto alle donne, si continui ad assistere a questi femminicidi non fa piacere anzi crea una ferita che dovrà essere rimarginata con azioni di sensibilizzazione sempre più incisive anche a livello educativo. Forse  quando ci si trova  di fronte a situazioni in cui oltre alla violenza, si scontrano anche culture diverse in cui la considerazione della donna è diversa, il messaggio non arriva o non viene recepito, ma questo non deve essere un limite, bensì uno stimolo per mettere in campo tutti gli strumenti per superarlo, con l’aiuto di tutta la nostra comunità".