Omicidio ex Brenta: uccise il padre durante un "cortocircuito" nella sua mente"
Rese note le motivazioni della sentenza di primo grado che a giugno ha condannato Lorenzo D'Errico a 24 anni di carcere; uccise il padre in casa e poi diede fuoco il corpo nella fabbrica abbandonata
Omicidio ex Brenta di Cerro Maggiore, depositate le motivazioni dopo la sentenza della Corte di Assise con la quale Lorenzo D'Errico era stato condannato a 24 anni.
Omicidio ex Brenta, "un cortocircuito"
A giugno 2024 - in primo grado - Lorenzo D'Errico era stato condannato a 24 anni di carcere. Aveva ucciso il padre Carmine nella loro abitazione di Cusano Milano poi, nella notte di Capodanno 2022, ne aveva tenuto in auto il cadavere fino ad arrivare all'ex Brenta Precompressi - ditta abbandonata di via Benedetto Croce a Cerro Maggiore - dove aveva poi bruciato il corpo senza vita.
Ora sono state rese note le motivazioni della sentenza della Corte d'Assise: l'omicidio del padre - stando a quanto deciso dal giudice - sarebbe nato "da un perturbamento della coscienza dell'imputato, persino di una 'reazione cortocircuito', dovuta a una forte eccitazione emotiva" (l'assassino aveva un rapporto pessimo col padre da sempre). Assassino che non avrebbe problemi mentali: non vi sarebbe infatti "patologia mentale, sia pure in termini di squilibrio transitorio, tale da integrare gli estremi dell'infermità" affermano ancora il giudice.
E si sarebbe trattato di qualcosa scattato nella sua mente all'improvviso: "Le modalità, le circostanze e i comportamenti successivi all'omicidio, restituiscono con palmare evidenza la ricorrenza di un dolo d'impeto, di un agire omicidiario estemporaneo e disorganizzato".
Il movente non sarebbe stato per l'eredità: "Sarebbe stato del tutto illogico in considerazioni delle irreversibili condizioni di salute della vittima (nota: il padre era malato terminale): per ereditare il patrimonio, all'imputato sarebbe bastato attendere qualche mese l'evoluzione naturale di un male incurabile".All'omicida non è stata applicata l'aggravante della crudeltà; concesse invece le attenuanti generiche visto il comportamento di D'Errico durante il processo sia per l'avvenuto risarcimento a due parenti.
Il ritrovamento del corpo e il fermo del figlio
Il corpo parzialmente bruciato di Carmine D'Errico era stato rinvenuto nell'ex fabbrica il 21 gennaio 2022 da alcuni ragazzi che erano entrati nella struttura abbandonata per girare un videoclip musicale. I Carabinieri si erano subito messi al lavoro per risalire all'identità della vittima. E così si è arrivati al fermo di Lorenzo, il figlio, che tra l'altro in tv aveva fatto appelli per la scomparsa del padre (ne aveva occultato il corpo da poco prima del 31 dicembre 2021).