Nozze ai tempi del Coronavirus: si sposano con guanti e mascherina
Le storie di Roberto Perego e Michela Assi di Nerviano e Giorgio Turano e Fatima Ait Haddi novelli sposi durante l'emergenza sanitaria
Nozze ai tempi del Coronavirus: Roberto Perego e Michela Assi di Nerviano e Giorgio Turano e Fatima Ait Haddi di Garbagnate Milanese si sono sposati in municipio con le protezioni imposte dall'emergenza.
Nozze ai tempi del Coronavirus
Il giorno più bello della loro vita, visto dietro una mascherina e con indosso un paio di guanti. Sono i matrimoni che hanno visto protagonisti la coppia di Nerviano formata da Roberto Perego (che lavora nella termotecnica) e Michela Assi (assistente della mensa alle scuole di via Roma) e quella di Garbagnate Milanese di Giorgio Turano (infermiere al reparto di Chirurgia d’urgenza dell’ospedale di Rho) e Fatima Ait Haddi (operatrice sanitaria). I novelli sposi hanno pronunciato il loro fatidico sì con una cerimonia nei rispettivi municipi all'insegna delle disposizioni imposte per limitare il contagio da Coronavirus: anche le autorità, tutti con mascherina e guanti.
Lui infermiere, lei operatrice: sposarsi ai tempi del Coronavirus
Il garbagnatese originario della Calabria e la giovane marocchina si sono finalmente riusciti a sposare il 20 aprile nel palazzo comunale davanti all’ufficiale Roberto Cantaluppi. Ma che fatica arrivare allo scambio delle fedi. Lei operatrice socio-sanitaria, lui infermiere al reparto di Chirurgia d’urgenza dell’ospedale di Rho. Tutto era originariamente fissato per il 27 febbraio, ma l'insorgere dell'emergenza ha portato ad un primo rinvio.
Racconta Giorgio: «Sapevamo già che non avremmo potuto avere una festa di nozze vera e propria, ma non ci siamo persi d’animo e abbiamo riprogrammato il matrimonio per mercoledì 11 marzo. Ovviamente, a seguito dei successivi decreti restrittivi del Governo, la cerimonia è stata annullata in modo automatico. Bisognava naturalmente avere pazienza e comprendere le circostanze e così abbiamo provato ad aspettare il 3 aprile». La speranza era che il lockdown potesse durare solo fino a tale data. Ma così, come noto, non è stato. Sono proseguiti altri confronti. Al sindaco Davide Barletta è stata fatta presente anche la situazione di Fatima, residente a Locate Varesino, che ogni giorno doveva percorrere oltre 30 chilometri per tornare a casa in quanto la sua religione le impedisce di vivere con il futuro marito prima della celebrazione del matrimonio.
«Dopo due rinvii abbiamo pensato: “Non c’è due senza tre” e siamo arrivati sul posto senza ansie. Invece, alla fine c'è stata pure commozione – prosegue Giorgio – E siamo felici dell’affetto che abbiamo sentito».
La festa vera e propria a Villa Magnolie è solo rimandata. Così come la luna di miele. Anche perché la prima notte dopo il matrimonio Fatima l'ha trascorsa aiutando gli altri in ospedale.
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